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Collega-menti: al festival dell’Ateneo si parla di salute, videogiochi, corpo e nuovi media

Collega-menti: al festival dell’Ateneo si parla di salute, videogiochi, corpo e nuovi media

Il programma di giovedì 15 giugno prevede tre incontri dalle 17 alle 21

Da giovedì 15 a sabato 17 giugno ricomincia Collega-menti, il festival dell’Università di Udine. Dopo aver inaugurato la prima edizione la scorsa settimana con un buon successo di pubblico, le ultime tre giornate saranno dedicate a numerosi argomenti osservati con uno sguardo interdisciplinare: dalla salute ai videogiochi, dal rapporto tra mente e corpo all’informazione e ai nuovi media. Sul palco di Palazzo di Toppo Wassermann, in via Gemona 92 a Udine, si alterneranno personalità dal mondo delle scienze, dell’arte e dell’informazione, pronti a rispondere anche alle sollecitazioni del pubblico in sala.

Giovedì 15 giugno il festival ricomincerà alle 17 con un incontro dedicato a Sergio Polano a un anno dalla sua scomparsa dal titolo “La cultura del progetto: una vocazione interdisciplinare” con Giorgio Camuffo, grafico e art director e – ospite d’onore – Erik Spiekermann, geniale interprete dell’architettura dell’informazione in cui si parlerà di architettura e di design e della loro propensione al dialogo tra saperi e alla vocazione interdisciplinare.

Di grande attualità il tema dell’incontro in programma alle 19 “I videogiochi: tra rischi e nuove potenzialità” per riflettere sulla cattiva fama di questi strumenti considerati spesso soltanto come perdite di tempo e le loro potenzialità dal punto di vista educativo e culturale. I videogiochi, infatti, hanno accompagnato fin dall’inizio la rivoluzione digitale e oggi si aprono a nuovi utilizzi e nuove modalità di fruizione. Ne parleranno Luca Chittaro, docente di Human Computer Interaction Virtual Reality e Persuasive User Experience all’ateneo friulano, Fabio Buttussi, docente di Video Game programming e tecnologie web all’università di Udine, Riccardo Retez, dottorando di ricerca in Visual and Media Studies all’Università Iulm di Milano e, in collegamento, Paolo Ruffino, docente e artista che insegna all’università di Liverpool dove si occupa di media interattivi, culture digitali e videogiochi, relativamente sia alla loro produzione sia agli spetti di consumo e intrattenimento, indagandone le implicazioni sociali e culturali.

Alle 21 la giornata si chiude con un tema che interessa tutti: la salute. Francesco Curcio, professore di Patologia clinica all’università di Udine e direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio dell’Asufc, in dialogo con Silvio Garattini, farmacologo e oncologo e fondatore e presidente dell’istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e Giovanni Boniolo, titolare della cattedra di Filosofia della scienza e Medical Humanities al dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’università di Ferrara, nell’incontro “Chi decide della mia salute” rifletterà sulla recente esperienza della pandemia, non ancora del tutto superata, e su quanto abbia fatto emergere implicazioni su ricerca medica, diritto alla salute, etica ed equa assistenza.
Sia dal punto di vista politico che da parte dei cittadini, disorientati rispetto a un sistema sanitario che sta cambiando, c’è la necessità di una riflessione su come devono essere distribuite le risorse, sul ruolo della medicina e sui meccanismi di decisione relativi al diritto di cura.

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