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Parma quinta in Italia tra i grandi Atenei nella classifica Censis delle Università

Parma quinta in Italia tra i grandi Atenei nella classifica Censis delle Università

L’Ateneo scala la classifica di due posizioni. 87,2 il punteggio complessivo. Primo posto assoluto nelle Strutture

L’Università di Parma è quinta in Italia nella Classifica Censis delle Università italiane, giunta alla ventitreesima edizione, nella sezione grandi Atenei (cioè quelli con un numero di studenti compresi tra 20.000 e 40.000). In un anno l’Ateneo ha scalato la classifica di due posizioni, passando dal settimo posto del 2022 al quinto del 2023, con un punteggio complessivo di 87,2.

L’Università di Parma segue le Università di Pavia (91,2), Perugia (90,5), Calabria (90,2), Ca’ Foscari (89).

Parma è prima tra i grandi Atenei dell’Emilia-Romagna.

Questi sono gli indicatori utilizzati per la valutazione: Servizi, borse, strutture, comunicazione e servizi digitali ed infine internazionalizzazione e occupabilità.

Tra queste voci, l’Ateneo di Parma fa registrare il miglior punteggio in “Strutture”, dove si conferma al primo posto assoluto con un ottimo 106: ben 6 punti in più che nel 2022.

Un balzo notevole, di 5 punti, anche in “Occupabilità”: da 90 a 95.

A seguire: 93 in “Comunicazione e servizi digitali”, 83 in “Internazionalizzazione”, 76 nelle “Borse” 70 nei “Servizi”.

«Credo che sia un buon quinto posto, che ci conforta e dimostra che abbiamo lavorato e stiamo lavorando nella giusta direzione. Abbiamo scalato la classifica di due posizioni migliorando il punteggio complessivo – commenta il Rettore Paolo Andrei – e questa è davvero un’ottima notizia. Il primo posto assoluto nelle Strutture, tra l’altro con un balzo rilevante nel punteggio, è una conferma che ci fa molto piacere, e il +5 in Occupabilità è a sua volta una testimonianza importante sulla nostra offerta formativa.  Anche sugli altri versanti il nostro impegno prosegue con decisione, tenendo sempre studentesse e studenti al centro della nostra azione, e la “fotografia” del Censis ci offre stimoli interessanti su cui lavorare».

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