Taglio del nastro per il nuovo Archivio Digitale del Disegno Infantile a Palazzo Baroni, un progetto portato avanti grazie al Prof. Stefano Calabrese del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane di Unimore e realizzato in collaborazione con DHMoRe – Centro Interdipartimentale di ricerca sulle Digital Humanities di Unimore, il Servizio Comunale di Reggio Emilia “Officina Educativa” e Wonderful Educators.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’Archivio, un unicum a livello internazionale, gli esperti coinvolti hanno illustrato il progetto culturale, in linea con le attività del progetto di eccellenza sugli analfabetismi ad alto costo sociale del Dipartimento di Educazione e Scienze Umane. Si sono susseguiti, infatti, quattro interventi che hanno approfondito vari aspetti del rapporto tra visual storytelling e infanzia: “ L’ascesa del visual storytelling ” del Prof. Stefano Calabrese; “ Interculturalismo e narrazioni visive ” della Dott.ssa Valentina Conti dell’Università di Modena e Reggio Emilia; “ L’evoluzione del linguaggio grafico. Alcune riflessioni cognitive ” della Dott.ssa Ludovica Broglia dell’Università di Modena e Reggio Emilia; e “ Disegni di fantasia, disegni dal vero: l’esperienza di Officina Educativa ” della Dott.ssa Iride Sassi di “Officina Educativa”.
I disegni infantili rivestono un‘importanza storica e culturale significativa in quanto fungono da ponte verso un linguaggio visivo radicato nelle nostre origini ancestrali. Queste espressioni artistiche infantili non sono meramente casuali, ma rispecchiano una comprensione intrinseca e profonda del mondo che ci circonda. La loro analisi ci permette di esplorare come i bambini, attraverso semplici tratti e forme, si connettano con un alfabeto visivo ereditato, che risale addirittura al Paleolitico superiore. Questi disegni offrono così una prospettiva preziosa sulla percezione del mondo dei nostri antenati e sulle modalità primordiali di espressione e comunicazione umana.
Questo archivio digitale diventa un tesoro inestimabile per gli studiosi di diverse discipline, poiché offre una raccolta vasta e variegata di rappresentazioni infantili. Queste immagini, che spaziano dalla rappresentazione dell’ambiente familiare a quella delle relazioni interpersonali, offrono una finestra sullo sviluppo cognitivo e emotivo dei bambini. Rappresentano anche la loro capacità innata di esprimere e comunicare esperienze e emozioni. La conservazione e lo studio di questi disegni permettono non solo di esplorare l’evoluzione del linguaggio e della comunicazione visiva attraverso le generazioni, ma anche di comprendere come le esperienze e le percezioni dei bambini si trasformino e si adattino nel tempo, mettendo in luce sia cambiamenti culturali che sviluppi cognitivi.
La realizzazione del progetto si basa sul presupposto che il disegno vada reintrodotto o potenziato nei curricula scolastici dal nido alla secondaria di primo grado, infatti l’Archivio Digitale del Disegno Infantile, disponibile in open access al seguente link, contiene una banca dati di narrazioni visive prodotte da bambini di età 0-14, al fine di conservare e rendere fruibile in modalità digitale open access il patrimonio culturale, inteso come memorie individuali e collettive.
Come spiega il Prof. Calabrese, “il disegno costituisce la prima vera grammatica della comunicazione. Attraverso le aree cerebrali visive i bambini apprendono l’alfabeto della realtà e iniziano ad attribuire significato. Ecco che le attività grafiche si presentano come imprescindibili strumenti conoscitivi, cognitivi, espressivi e comunicativi sin dai primi mesi di vita”.