HomeAtenei NordUniv. Alma mater studiorum di BolognaAl via il Gemello digitale di Bologna: l'Alma Mater è Manager Scientifico

Al via il Gemello digitale di Bologna: l’Alma Mater è Manager Scientifico

Al via il Gemello digitale di Bologna: l'Alma Mater è Manager Scientifico

Il progetto darà vita a una nuova infrastruttura civica che permetterà di migliorare la qualità della vita dei cittadini, offrendo risposte alle grandi sfide del nostro tempo, da quelle ambientali a quelle economiche e sociali

L’Università di Bologna sarà Manager Scientifico del nuovo progetto “Gemello Digitale di Bologna“: uno strumento al servizio delle persone e delle comunità, che permetterà di sperimentare risorse all’avanguardia per far fronte ai cambiamenti climatici e alle disuguaglianze sociali ed economiche, per potenziare la sanità territoriale, per promuovere nuove forme di partecipazione e migliorare, nel suo complesso, la qualità della vita dei cittadini.

Questa nuova infrastruttura civica sarà seguita e guidata da un consorzio pubblico che, insieme all’Alma Mater, include il Comune di Bologna (coordinatore strategico), la Fondazione Bruno Kessler (coordinatore tecnico e project manager), il Cineca (manager tecnologico) e la Fondazione Innovazione Urbana (community manager). Il progetto è realizzato con la partnership della città di Barcellona e in rete con altre città europee, anch’esse al lavoro sui Gemelli Digitali Urbani. Inoltre, il Gemello Digitale di Bologna avrà il ruolo di progetto pilota italiano per il Centro nazionale HPC Big Data e Quantum Computing.

Il Gemello Digitale e l’analisi dei dati, sia quelli già a disposizione sia quelli futuri, permetterà di intercettare le sfide del cambiamento climatico, economico e sociale nei contesti urbani. La mobilità urbana, la pianificazione energetica legata al patrimonio edilizio cittadino, le conseguenze del cambiamento climatico e del dissesto idrogeologico sono alcuni dei principali temi su cui si concentrerà il progetto. Sarà possibile attivare meccanismi di analisi e capacità previsionali per rispondere alle esigenze della città e delle comunità cittadine. Questo strumento, inoltre, favorirà la (co)produzione di conoscenza, con l’obiettivo di generare valore pubblico e dare vita a nuove economie sul territorio.

L’Università di Bologna parteciperà al progetto condividendo innanzitutto un primo e significativo obiettivo: impostare e guidare le direzioni di ricerca e di sviluppo fondamentali per creare un nuovo ecosistema dei dati della città, basato sul riconoscimento del loro valore pubblico e sul rispetto dei principi dell’aggregazione e dell’inclusione sociale, dell’etica, della democrazia partecipata e dei diritti digitali.

“Questo progetto ‒ dichiara il Rettore Giovanni Molari ‒ è un’ulteriore dimostrazione della capacità della nostra Università di collaborare per il bene comune e di contribuire alla creazione di valore pubblico, incrementando il livello complessivo di benessere economico, sociale e ambientale dei cittadini, delle imprese e degli altri stakeholders locali”.

In particolare, l’Università di Bologna è co-leader delle attività legate alla definizione dell’approccio metodologico e dell’engagement, agli aspetti legali ed etici, alla valorizzazione dei dati e all’uso del Gemello Digitale sul fronte mobilità.


“Il Gemello Digitale – afferma la prorettrice alla trasformazione digitale Rebecca Montanari, coordinatrice del progetto ‒ è uno strumento complesso la cui costruzione richiede di capire il funzionamento non solo delle infrastrutture della città ma anche della società e delle dinamiche sociali. Il nostro Ateneo metterà in campo tutte le competenze multidisciplinari della nostra comunità (umanistiche, sociali, giuridiche, economiche, tecnologiche), fondamentali per costruire un Gemello Digitale nel pieno rispetto di principi etici di giustizia sociale ed ambientale”.

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