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Inclusione degli studenti con disabilità: il punto

Inclusione degli studenti con disabilità: il punto

Scanner planetari, inclusione alla vita universitaria per studenti con disturbi dell’attenzione e iperattività, e sostegno allo studio agli studenti caregiver familiari. Il punto della situazione sui tre progetti, messi in campo alla Federico II dal Centro SinAPSi, con il prof. Alessandro Pepino, docente di Bioingegneria elettronica e informatica (Dipartimento di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione), Delegato di Ateneo per la Disabilità e DSA. L’introduzione degli scanner planetari presso alcune delle biblioteche di Area “è stata molto sentita, tant’è che il prof. Roberto Delle Donne, Presidente del Centro di Ateneo per le Biblioteche, ha inserito l’utilizzo di postazioni digitali tra gli obiettivi del Centro”.

Attualmente sono attive presso le strutture di Architettura, Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Scienze, Scienze Politiche, Scienze Sociali, Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione e della Brau. Acquistate con i fondi del decreto ministeriale 752, “un finanziamento straordinario del PNRR, queste postazioni dotate di scanner permettono di digitalizzare autonomamente qualsiasi tipo di testo e incontrano le esigenze degli oltre 2.500 studenti e studentesse con certificazione di disabilità e di DSA, che ai fini dello studio hanno bisogno di fonti digitali. Ulteriori richieste di postazioni sono giunte anche da altre Biblioteche di Ateneo”.

Attivato a dicembre, “va avanti il progetto di inclusione alla vita universitaria per studenti con disturbi dell’attenzione e iperattività, una neurodivergenza ancora non riconosciuta dalla legge, con il quale diamo ufficialità ad un supporto che il Sinapsi comunque ha sempre erogato e che consiste, tra le varie misure, nella somministrazione di mappe concettuali e formulari o nella possibilità di suddividere la materia d’esame in più prove e disporre di materiali didattici in formati accessibili e registrazioni delle lezioni”.

È ancora presto per una valutazione dei dati e delle adesioni, “ma è certo che i ragazzi con disabilità, DSA o con disturbi dell’attenzione stanno accendendo nei docenti la consapevolezza che il cervello lavora in modo diverso e l’apprendimento non avviene per tutti allo stesso modo o con le medesime tempistiche. Ad oggi, nella popolazione scolastica, abbiamo tra il 3 e il 4% di alunni con i disturbi dell’attenzione e iperattività. Se riconosciuti in tempo, possono essere supportati ancora prima dell’ingresso all’università”.
È partito circa un anno fa, invece, “il progetto dedicato agli studenti caregiver familiari. Ora ne stiamo supportando una ventina. Siamo uno dei pochi Atenei ad erogare un sostegno non solo economico, bensì a livello didattico, che va dalla possibilità di richiedere le registrazioni delle lezioni o seguire a distanza, all’estensione della durata del percorso universitario”.

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