Intenso incontro con il Direttore commerciale del Pastificio Gentile. Gli studenti coinvolti in una challenge per la costruzione del nuovo sito aziendale
Una Sala Villani gremita di studenti, la mattina del 29 novembre, ha accolto con entusiasmo e partecipazione dal primo all’ultimo minuto un ospite d’eccezione: il dott. Alberto Zampino, Direttore commerciale del Pastificio Gentile. Non uno qualsiasi a dire il vero: è il Pastificio dei “Fabbricanti di Maccheroni” (così amano definirsi), che con la propria attività di artigianato, lontano dalla grande distribuzione per conservare l’aura di genuinità del prodotto, è diventato un caso da studiare. Dalla Valle dei Mulini a Gragnano, dov’è nato e ha tuttora la sua sede principale, al mercato internazionale, che lo vede protagonista in ben 62 Paesi nel mondo, con un interesse crescente per l’Asia. Come ci è riuscito? Questo il senso ultimo dell’evento organizzato dall’Università Suor Orsola Benincasa: porre la domanda agli studenti (iscritti a Scienze della Comunicazione, Economia Aziendale e Green economy, Scienze dei Beni Culturali e al Master di I livello in Comunicazione multimediale dell’enogastronomia) coinvolgendoli pure in una simpatica challenge per la costruzione del nuovo sito internet del Pastificio. “Partire da Gragnano, per tornare a Gragnano”, così recita il motto Gentile (il cognome dei proprietari è diverso perché il marchio, nato nel 1876, è stato acquistato dagli Zampino negli anni ’80) è pure una prima risposta al quesito di fondo dell’iniziativa. Infatti, nella due ore, il manager ha saputo catturare l’attenzione della platea partendo innanzitutto dalla storia dell’attività di famiglia – nella quale è ancora il padre ad autorizzare la vendita dei lotti di pasta dopo aver assaggiato, stesso ruolo ha la madre con le conserve – e puntando dritto a trasmettere un’idea di azienda territoriale che conserva le proprie radici, utilizzando materie prime locali, come il grano 100% italiano. “La nostra filosofia aziendale, quella dei fabbricanti di maccheroni, è uno stile di vita, un modo di pensare”, ha esordito Zampino. A cedergli la parola, dopo una breve introduzione, gli organizzatori. La prof.ssa Natascia Villani, Manager didattico d’Ateneo, che ha sottolineato “il legame tra la nostra Università e l’enogastronomia”, la prof.ssa Alessandra Storlazzi, che ha ricordato invece della “possibilità di fare uno stage presso il Pastificio grazie alla convenzione firmata un anno fa”. Infine, il prof. Davide Borrelli, che ha parlato di “marchio di italianità che sfida il mondo offrendo prodotti su mercati remoti”. Geografia e storia le due direttrici lungo le quali si articola “l’esperienza a 360 gradi che amiamo far vivere a chi si approccia ai nostri prodotti”, prosegue il Direttore commerciale. Il fiume che lambisce Gragnano, cittadina nota per la pasta e soprattutto per la semola, a metà strada tra due gioielli campani: Penisola sorrentina e Costiera amalfitana. Il microclima, fatto di un calore unico che ha consentito per decenni di asciugare gli spaghetti all’aria aperta, replicato a inizio ’900 dall’ingegner Cirillo, che riproduce le stesse condizioni all’interno degli stabilimenti. E quella tecnologia resta l’unica usata da Gentile: “la differenza tra noi e la grande industria sta tutta qui: crediamo che il cuore, la passione che ci mettiamo, non siano sostituibili dalle macchine”.
“Al successo non si arriva senza rinunce”
E se il mercato internazionale ha risposto favorevolmente al prodotto di un pastificio così piccolo, è grazie a “comunicazione, marketing e un duro lavoro di relazioni condotto negli anni”. Che nel tempo ha permesso di variare il business. Non solo pasta, ma anche conserve, caseifici, forni (proprio il 29 novembre, Gambero Rosso ha premiato il panettone artigianale di Gentile), gadget di vario genere e prossimamente un B&B. L’estensione della gamma di prodotti messi sul mercato ha portato poi dritto al coinvolgimento degli studenti. Prima alcune domande – su impatto ambientale, grande distribuzione, e-commerce – poi la challenge a proposito del nuovo sito, sul quale l’azienda ha investito centinaia di migliaia di euro. “Abbiamo bisogno di una campagna pubblicitaria che raggiunga tutto il mondo – spiega Zampino alla platea – raccontando la pasta come un qualcosa di cool, smart. Un po’ come accaduto con il sushi a Napoli. Cosa fareste voi?”. Dopo un attimo di esitazione, dettato anche dalla situazione, è esploso un brain storming che ha portato almeno una decina di ragazzi a prendere il microfono e a dar prova di avere idee al passo con i tempi. “Si potrebbe realizzare un video che spieghi quanto siano importanti i minuti di cottura della pasta, attraverso il volto noto di un influencer”, spiega uno studente. “Oppure un qr-Code sul prodotto, che rimandi al sito”, aggiunge un collega. Più articolata la proposta di un ragazzo: “Io realizzerei un video promozionale da diffondere sui social come reel, nel quale si racconta tutto il processo di produzione della pasta, ad eccezione dell’ultimo passaggio. Così da invogliare chi guarda a visitare il sito e scoprire cosa succede”. Ancora più estesa l’idea di una studentessa: “Coinvolgerei in un video un gruppo di persone a-gender che, prima di andare a ballare, ama cenare con la pasta, sotto forma di finger food. Gli si potrebbe chiedere poi di scattare una foto e condividerla sui social”. Entusiasti Zampino, così come i docenti stessi. A tal punto che Storlazzi coglie la palla al balzo. “Creerò un link all’interno del quale potrete strutturare meglio le vostre idee e sulle quali poi avrete un giudizio”. Chissà che una di queste non sia quella vincente. Il rappresentante di Gentile si congeda omaggiando tutti con un pacco di pasta, un selfie di gruppo e un monito: “Al successo non si arriva senza rinunce. Bisogna dedicarsi con anima e corpo”.
Claudio Tranchino