Come immaginano i giovani il proprio futuro professionale?
Cosa offrono e cosa cercano in un lavoro?
“Utile”, “formativa”, “intrigante”, addirittura “necessaria”: sono le parole usate dagli studenti e dalle studentesse presenti alla Career Fair 2023 per descrivere l’esperienza in fiera. In più di mille si sono presentati ieri a Trento Expo per partecipare a seminari e meeting corner, o anche solo per girare fra gli stand delle aziende accreditate, stringere una mano e consegnare un curriculum.
«Ho trovato il mio primo lavoro grazie a un Career Day dell’Università di Trento», ci racconta Emma Ghezzi che oggi siede dall’altra parte del tavolo e rappresenta una delle aziende accreditate alla Career Fair. «L’ingresso nel mondo del lavoro è un passaggio molto delicato, per questo credo sia importante creare occasioni per far incontrare chi studia con il mondo delle imprese. Anche in modo informale, come succede qui».
E la sua non è un’esperienza isolata, visto che sempre più studenti e studentesse, laureati e laureate scelgono di affidarsi alle fiere del lavoro per entrare in contatto con aziende e organizzazioni.
Erano 1.230 quelli iscritti ieri alle attività proposte dall’Ufficio Job Guidance a Trento Expo.
Ma cosa cerca e cosa si aspetta dal proprio futuro professionale chi studia oggi all’Università di Trento? Abbiamo rivolto queste domande a un campione di studenti e studentesse presenti alla Career Fair. E le risposte non sono per nulla scontate.
La maggior parte delle persone intervistate esprime apprezzamento per l’opportunità di entrare in contatto diretto con il mondo delle imprese e delle organizzazioni. Qui, infatti, non ci sono solo aziende, ma anche realtà della ricerca, come Fbk, Euricse o la stessa Università di Trento, accanto a soggetti istituzionali come la Federazione trentina della Cooperazione o Invest in Trentino, progetto di Trentino Sviluppo.
E come si vedono in futuro i giovani presenti oggi in fiera?
Tre intervistati su quattro si proiettano nel settore privato. La quota restante si divide equamente fra chi vorrebbe entrare nel pubblico e chi punta invece a svolgere un lavoro autonomo o ad aprire una propria attività.
Per quanto riguarda la sicurezza dell’impiego, le scelte delle persone intervistate premiano la stabilità anche a scapito della flessibilità: oltre il 60% dichiara che accetterebbe orari più rigidi pur di avere la certezza di un lavoro stabile; per il 38% la libertà e l’autonomia sono invece imprescindibili, anche a costo di rimetterci in termini di sicurezza. È la cosiddetta “imprenditività”, l’attitudine cioè ad adottare uno spirito imprenditoriale al di là della forma giuridica del proprio impiego.
E sull’esperienza alla Career Fair? In 6 su 10 dichiarano di avere incontrato aziende in cui vorrebbero lavorare. Solo il 15% è poco soddisfatto dell’assortimento presente agli stand. Le opportunità sembrano premiare soprattutto chi sta ultimando o ha completato un percorso di studi in Economia, Giurisprudenza o in ambito tecnico-scientifico. Particolarmente apprezzata l’opportunità di svolgere tirocini curricolari con la possibilità di preparare poi la tesi in azienda.
Posti poi davanti alla domanda diretta “Quanto hai trovato utile l’evento?”, quasi l’85% esprime un giudizio positivo o molto positivo, con particolare apprezzamento per i recruiter presenti in fiera, sempre gentili e disponibili a raccontare la propria azienda e ad ascoltare le presentazioni delle persone interessate a candidarsi.