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“Il complesso di Scampia è casa nostra”

“Il complesso di Scampia è casa nostra”

Gli studenti di Infermieristica

“Il complesso di Scampia è casa nostra e ora ci stiamo decisamente bene”. Un plauso alla nuova sede, inaugurata appena sette mesi fa, arriva da Flavia Marino, matricola in Infermieristica e rappresentante degli studenti del suo anno. Da ottobre accoglie il primo anno delle Professioni Sanitarie. “Anche noi – racconta Flavia – avevamo cominciato lì il primo semestre, ma poi un problema logistico ci aveva riportati al Policlinico. La capienza delle aule era insufficiente ad ospitarci, tenendo conto del fatto che seguiamo i corsi insieme ad altre matricole“.

Al secondo semestre “il problema è stato risolto sdoppiandoci in due canali e questo ci sta consentendo di svolgere una didattica regolare a Scampia”. La struttura, precisa la studentessa, “è decisamente più vivibile rispetto ad ottobre, è una realtà totalmente diversa”. Nello specifico: “Al primo piano è stata aperta un’aula studio e, al secondo, la biblioteca. Anche nella serra, adesso ci sono tavoli e sedie con cui si è creata una sorta di piccola area relax. Dislocati nei punti strategici, “possiamo contare su alcuni distributori di acqua e piccoli snack che accettano i contanti e i pagamenti tramite app. Abbiamo una convenzione Adisurc con una pizzeria vicina e il bar di fronte all’ingresso si è attrezzato con i tavolini e un biliardino. In più, possiamo entrare nel parcheggio della sede”.

Comoda la vicinanza ai mezzi pubblici: “In dieci minuti a piedi si arriva alla metro e, una volta partiti, in una decina di minuti siamo al Policlinico e in una quarantina, al massimo, a Piazza Garibaldi”. Sulla zona in generale, dice: “È molto tranquilla, non bisogna lasciarsi spaventare dai pregiudizi. Alle nostre spalle ci sono pure una scuola e una villetta con del verde”. Il complesso di Scampia “ha delle enormi potenzialità”, commenta il prof. Dario Leosco, Coordinatore di Infermieristica.
In futuro, grazie alla realizzazione degli ambulatori, dovrà diventare un importante polo assistenziale, affinché si possa intraprendere un progetto di assistenza infermieristica territoriale”.

Il prof. Leosco è alla guida del Corso da ottobre: “In qualità di Coordinatore mi pongo l’obiettivo di ottenerne l’accreditamento della qualità, come è stato già per la Scuola di Specializzazione in Geriatria“.
Informa: “Quest’anno abbiamo aumentato il numero programmato di dieci unità e, a seguito di una riunione sull’organizzazione della didattica, si è stabilito che l’attribuzione degli incarichi non avrà più cadenza annuale, bensì triennale, il che consentirà un maggiore allineamento dei docenti, senza sfalsamento tra i corsi nelle sedi periferiche”.

Ma, anche in virtù del percorso di accreditamento, c’è tanto ancora da fare: “Ad esempio, si potrebbe valutare una revisione critica della didattica per renderla un po’ più trasversale. Poi, vorrei promuovere la possibilità di sviluppare la tesi sperimentale, invece della solita compilativa, collegandola ad una premialità sul punteggio di laurea”. Da non trascurare sono “gli aspetti dell’internazionalizzazione e un corretto orientamento che aiuti gli studenti a capire l’importanza di proseguire gli studi dopo la laurea di primo livello“.

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