La Regione Campania con il DiARC – Dipartimento di Architettura della Federico II e la Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città, il DADI – Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale e il DING – Dipartimento di Ingegneria, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, l’ANIAI Campania, il Do. Co. Mo. Mo Italia e il MEdA – Museo Etnografico di Aquilonia “Beniamino Tartaglia” e con partner internazionale l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture (ENSA) Paris-Malaquais, hanno vinto la seconda edizione del Festiva di Architettura finanziata dal Ministero dei Beni Culturali centrata sugli obiettivi strategici indicati dalla Direzione Generale per la Creatività Contemporanea, qualità, internazionalizzazione e sostenibilità.
Il Dipartimento di Architettura ha elaborato con gli altri partner un programma ricco e complesso di iniziative, in particolare presso la sede DIARC alla ex-Chiesa dei Santi Demetrio e Bonifacio è in corso di svolgimento il Living Lab Abitare la città in transizione. Progetti evolutivi per Il riuso di grandi contenitori urbani, a cura di Orfina Fatigato e Gianluigi Freda.
Il living lab Abitare la città in transizione. Progetti evolutivi per il riuso di grandi contenitori urbani è un laboratorio collettivo che si interroga sui processi di rigenerazione dei grandi contenitori dismessi della città di Napoli a partire dalla attivazione di possibili usi transitori, e che sperimenta la co-creazione di programmi innovativi, di nuove forme di accoglienza per riabitare insieme, proponendo strategie aperte e incrementali nel tempo.
Durante il LL vengono approfondite le specificità, le “storie”, le potenzialità di alcuni edifici dismessi (ad esempio l’ex-Mercato Ittico, alcune torri del Centro Direzionale, un edificio polifunzionale nel quartiere di Poggioreale, l’ex Fabbrica Corradini), che a scale diverse popolano il territorio urbano di Napoli e che rappresentano una risorsa per la città. I partecipanti del Living Lab, le comunità di abitanti insieme ad architetti, fotografi, artisti, studenti e docenti universitari si interrogano sul valore di questi contenitori come ‘luoghi del possibile’. Si lavora alla costruzione di proposte e scenari per immaginare processi di rigenerazione per la transizione da metri cubi vuoti a nuovi spazi per l’accoglienza (alloggi transitori per comunità purali), per la formazione e l’apprendimento collettivo, per il gioco e il loisir, e per tanto altro da proporre e scoprire insieme.
Il Living Lab è uno spazio di confronto, di condivisione di esperienze e di immaginazione per guardare ai contenitori dismessi della città di Napoli come risorse dal valore imprevedibile.