Affrontare sfide e opportunità provenienti dalla trasformazione digitale nelle istituzioni pubbliche, nel mondo accademico, nelle piccole e medie imprese; offrire supporto nell’adattamento alla nuova era, nello sviluppo delle competenze necessarie e nel raggiungimento del benessere digitale. Per ottenere un ambiente di lavoro sostenibile e orientato al futuro. Questi gli obiettivi principali di DIGI-B-WELL, progetto europeo triennale finanziato dal programma INTERREG-Central Europe e inaugurato lo scorso 4 giugno a Rijeka (Croazia). Coordinato dalla Contea di Primorje-Gorski Kotar (Croazia), DIGI-B-WELL vede collaborare nove partner provenienti da sette Paesi dell’Europa centrale: tre Università – l’Università di Bologna, insieme alla tedesca Ilmenau University of Technology e all’Università di Economia di Bratislava (Slovacchia) -, tre istituzioni pubbliche e tre business support networks.
Con un approccio collaborativo e multidisciplinare, il team si concentrerà sulle diverse capacità di digitalizzazione a seconda dei contesti e delle fasce d’età, con focus principale sugli over 55 e sul settore manifatturiero. Il fine è promuovere il cambiamento comportamentale e favorire il coinvolgimento dei lavoratori, per aumentare la competitività e l’orientamento al servizio.
Fondato sul concetto di “digital-era-fit management”, il progetto punta ad aumentare le competenze e la gestione operativa nell’era digitale attraverso l’upskilling dei leader, in termini sia di soft skills sia di hard skills. Mira a prevenire lo stress digitale e il burnout, promuovendo l’uso responsabile delle tecnologie nei contesti lavorativi.
“DIGI-B-WELL svilupperà una piattaforma digitale in cui saranno presenti vari toolkit, come strumenti di self-assessment per il livello di trasformazione digitale e benessere digitale di istituzioni pubbliche, accademiche, piccole e medie imprese. Definirà inoltre moduli formativi per l’aggiornamento delle competenze digitali e altre risorse per le organizzazioni”, afferma Rita Chiesa, professoressa di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni al Dipartimento di Psicologia “Renzo Canestrari” e coordinatrice del team dell’Università di Bologna impegnato nel progetto.
Si analizzerà poi il cosiddetto “workation”, nuovo approccio al lavoro che sfrutta la flessibilità offerta dalle tecnologie digitali e dal lavoro a distanza, sempre più popolare tra i lavoratori autonomi, i freelance e i dipendenti di aziende che lo hanno adottato. L’obiettivo è comprendere se tale modalità possa migliorare il work-life balance e incrementare la produttività.
Il team di ricerca dell’Università di Bologna si focalizzerà, in particolare, sull’analisi iniziale dei bisogni e delle sfide connessi alla trasformazione digitale, nonché sulla prefigurazione degli scenari futuri. Sulla base dei risultati ottenuti in questa prima fase sarà sviluppata la strategia transnazionale di transizione digitale, fine ultimo del progetto.