Nuove modalità di accesso a Medicina e Odontoiatria. In vista del V:Orienta, il punto della situazione con i docenti di area medica dell’Università Vanvitelli. Il TOLC-MED regola l’accesso ai Corsi in Medicina e Chirurgia in italiano, che l’Ateneo attiva nelle due sedi di Caserta e Napoli, e Odontoiatria e Protesi Dentaria, a Napoli. I posti a disposizione per i tre Corsi, ma devono ancora essere confermati con decreto ministeriale, sono rispettivamente 310, 260 e 55. “Il TOLC-MED, come è noto già da un po’ di tempo, viene erogato dal Consorzio Cisia e serve per esaminare le conoscenze minime necessarie ad affrontare al meglio il percorso di studi. Si svolgerà in due momenti, dal 13 al 22 aprile e dal 15 al 25 luglio. Sarà online, quindi non più cartaceo come prima, e ciascun Ateneo metterà a disposizione aule informatizzate in cui accogliere i candidati. La Vanvitelli lo effettuerà a Caserta”, informa il prof. Marco De Sio, Referente orientamento per i Corsi in Medicina e Chirurgia. Aggiunge: “L’iscrizione al test avviene attraverso il sito del Cisia, seguendo la procedura indicata. Per sostenerlo nella prima finestra temporale è necessario iscriversi tra il 13 marzo e il 3 aprile; per la seconda, tra il 15 giugno e il 5 luglio. La novità più interessante per i ragazzi è che potranno tentarlo due volte l’anno, una per finestra, e già a partire dal quarto anno di scuola superiore”. Il TOLC-MED, prosegue la prof.ssa Letizia Perillo, Presidente del Corso in Odontoiatria e Protesi Dentaria, “è unico per ogni studente ed è composto da quesiti selezionati direttamente dal database Cisia”. I quiz, lo ricordiamo, sono 50 di cui 7 di Comprensione del testo (ai quali rispondere in 15 minuti), 15 di Biologia (25 minuti), 15 di Chimica e Fisica (25 minuti) e 13 di Matematica e Ragionamento (25 minuti). “All’atto della valutazione – ancora la prof.ssa Perillo – si calcolerà un coefficiente di equalizzazione, cioè un numero mirato a misurare la difficoltà della prova e, sommandolo al punteggio di partenza (1 punto per risposta esatta, 0 per l’omissione, meno 0.25 ad ogni errore) si otterrà il punteggio definitivo. Questa procedura rende equa la comparazione tra tutti i test della sessione, anche se svolti in giorni diversi e con domande diverse”. Le aspiranti matricole, poi, “potranno scegliere il risultato migliore e, con questo, presentare la domanda di inserimento nella graduatoria nazionale attraverso il portale Universitaly dal 31 luglio al 24 agosto. L’esito si avrà il 5 settembre”. È un bell’impegno. “Comprendiamo la confusione degli studenti – dice il prof. Vincenzo Nigro, docente di Genetica medica, Delegato d’Ateneo per la Didattica e la Didattica a distanza – per i diplomandi, TOLC e maturità si accavallano, ma anche chi è al quarto anno viene chiamato ad una decisione tanto importante prima del previsto. Io, ad esempio, capii di voler diventare un medico quando avevo già iniziato a studiare Fisica”. Invita, però, a non sprecare l’opportunità: “Potendo riprovare due volte all’anno, ebbene, approfittatene, anche se sentite che la preparazione non è ottimale. È il modo migliore per cominciare a prendere confidenza con i quiz e una modalità d’esame nuova”, dice.
“È come giocare ad una partita di poker”
In linea di massima, il TOLC-MED viene percepito in un’ottica positiva. “Il vecchio concorsone – ricorda ad esempio il prof. Salvatore Cappabianca, Presidente di Medicina con sede a Caserta – era svolto in un unico giorno nel quale si creava una grande confusione. I ragazzidovevano presentarsi in sede ore prima, seguire una lunga procedura, finendo sotto stress e rischiando di compromettere il tutto anche per un errore banale. Ciò non dovrebbe accadere più perché il Tolc si spalma su differenti giorni e fasce orarie e, con più possibilità di successo, l’ansia da prestazione dovrebbe un po’ ridursi”. Resta però il fatto di stare per affrontare una prova difficile, a cavallo dell’esame di maturità. “La scelta di studiare Medicina – l’opinione del prof. Cappabianca – non è casuale, ma frutto di una consapevolezza per cui si accetta che lo studio cominci qualche tempo prima dell’università, soprattutto con un approfondimento delle materie scientifiche già dal terzo liceo”. Al di là della teoria, “il segreto è imparare a ragionare nell’ottica del quiz a risposta multipla, un linguaggio al quale la scuola non abitua, cosa ben diversa da un’interrogazione e che non ammette margine d’errore”. In particolare, quindi, no al nozionismo e all’apprendimento mnemonico: “Affrontare il test è come giocare ad una partita di poker. Ci vogliono intuito e capacità di estrapolazione delle informazioni essenziali. Ecco perché secondo me conviene leggere la domanda, provare prima a risolverla e dopo andare a guardare le opzioni di risposta”. Cosa non fare: “Sperare nella fortuna barrando a caso una soluzione senza essere sicuri sia corretta incorrendo nel malus”. Conferma la prof.ssa Perillo: “Lo studio dovrebbe fare riferimento ai programmi scolastici degli ultimi anni ai quali immaginiamo che le domande del TOLC faranno riferimento un po’ di più rispetto a quanto avveniva con il vecchio test”.
“Simulazioni ripetute” per familiarizzare con i test
Sulla stessa lunghezza d’onda il prof. Francesco Catapano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia: “Personalmente continuo a ritenere che la qualità della preparazione di base acquisita nel corso della carriera scolastica dovrebbe rappresentare un prerequisito essenziale per superare brillantemente i test di ingresso a Medicina. Tuttavia, è importante che le potenziali matricole colmino nei tempi giusti eventuali lacune, acquisiscano familiarità con la struttura e la logica dei quesiti attraversosimulazioni ripetute, imparino a gestire i tempi a disposizione e ad affrontare la prova con la giusta concentrazione e serenità, evitando fretta e impulsività nel fornire le risposte”. Sulle novità introdotte con il TOLC-MED: “La possibilità di ripetere il test è un innegabile vantaggio per lo studente, per quanto la sovrapposizione con le attività scolastiche espone a qualche difficoltà. La ripetibilità potrebbe contribuire a migliorare la selezione dei candidati, soprattutto se nel prossimo futuro si potenzieranno i percorsi di orientamento in uscita dalle superiori e i corsi di preparazione ai test in stretta connessione tra le scuole e l’Università”. A Medicina guardano spesso anche le aspiranti matricole che in prima battuta scelgono le Professioni Sanitarie. “Attenzione a non confondere le due prove d’accesso”, chiosa la prof.ssa Francesca Gimigliano, referente orientamento per i Corsi delle Professioni Sanitarie. Per le quali, infatti, “si svolge un test a parte, solitamente somministrato a settembre”. Come deve comportarsi chi vuole provarli entrambi: “Se l’interesse primario è Medicina, nella preparazione, o nella scelta di un corso di preparazione, consiglio di concentrarsi su questo focus. Non ha senso affrontare uno studio differenziato anche perché le materie sono le stesse. Cambia il livello di difficoltà: Medicina è più competitiva come dimostra il fatto che si entra con punteggi più alti. Viceversa, se si è convinti di voler diventare professionisti della sanità diversi dal medico, allora conviene puntare direttamente ad un Corso di Professioni Sanitarie”.