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Accessibilità e inclusione in ambito universitario

Il congresso internazionale si è tenuto a Verona ed è stato promosso dal dipartimento di Lingue e letterature straniere

Accessibilità audiovisiva e inclusione in ambito universitario è il titolo del cogresso internazionale che si è tenuto giovedì 13 e venerdì 14 giugno al polo Zanotto. L’evento è stato promosso dal dipartimento di Lingue e letterature straniere con l’obiettivo di discutere e riflettere sulle strategie in grado di facilitare l’accesso a contenuti audiovisivi da parte di persone sorde e cieche. 

Il congresso, suddiviso in più sessioni, si è aperto alla presenza della direttrice del dipartimento Roberta Facchinetti, di Rosa Maria Rodriguez Abella, organizzatrice dell’evento e docente di Lingua spagnola Univr , Juan Pedro Rica Peromingo, docente di Lingua inglese dell’università Complutense di Madrid, Luisa Chierichetti, docente di Lingua spagnola dell’università di Bergamo, e Maria Cristina Secci, docente di Lingua spagnola dell’università di Cagliari.

Tavola rotonda: “Inclusione e territorio: l’esperienza di Verona”

A conclusione della prima giornata si è tenuta la tavola rotonda “Inclusione e territorio: l’esperienza di Verona”, in cui sono stati presentati una serie di progetti avviati con lo scopo di agevolare le persone con disabilità negli spazi universitari e pubblici del territorio veronese.

Durante l’incontro sono state presentate le iniziative dell’ateneo veronese in ambito di inclusione e accessibilità, che comprendono il lavoro del Servizio inclusione dell’università insieme a una serie di attività coordinate dal dipartimento di Lingue e letterature straniere, nate con l’obiettivo di promuovere la qualità della vita universitaria delle studentesse e degli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), al fine di garantire il diritto all’educazione a tutti gli iscritti.

Rispetto alle iniziative intraprese al di fuori degli spazi universitari, è stato presentato “Segui Fossy”, un progetto organizzato in collaborazione con il Museo civico di storia naturale di Verona e Oltre magys, organizzazione di volontariato che si occupa di progettare percorsi per rendere il patrimonio scientifico, culturale e naturale fruibile e accessibile a tutti i visitatori senza distinzioni.

Fossy è un pesciolino che si occupa di accompagnare i visitatori lungo il percorso museale, permettendo anche a coloro che presentano disabilità motorie di beneficiare degli spazi del museo. L’idea per questo progetto nasce grazie a Guendalina Righetti, dottoressa in Scienze naturali dell’università di Padova, che, dopo aver svolto un tirocinio al Museo civico di storia naturale di Verona, ha deciso di coniugare competenze scientifiche ed esperienze dirette nella disabilità motoria per creare un percorso fruibile da tutti all’interno delle aree museali.

La realizzazione di questo progetto ha previsto la creazione di un percorso composto da 12 tappe che si snodano nelle sale espositive del museo insieme a una guida cartacea ritirabile all’entrata, che permette una visita in completa autonomia. Inoltre, sono state ideate delle postazioni che, insieme ad alcuni interventi all’edificio, permettono il superamento delle limitazioni didattiche e degli ostacoli strutturali di accessibilità al museo.

Oltre a Susanna Brugnoli e Anna Checchinato, fondatrici di Oltre magys, all’evento erano presenti Lisa Lanzoni, coordinatrice dell’incontro e responsabile Attuazione sussidiarietà e progettazione giovani del comune di Verona, Leonardo Latella, responsabile della sezione zoologica del Museo civico di storia naturale di Verona, Vittorio Corradini, responsabile dell’unità operativa Inclusione e accessibilità dell’università di Verona, e Manuel Boschiero, docente del dipartimento di Lingue e letterature straniere dell’università di Verona. L’incontro ha inoltre beneficiato della traduzione simultanea per non udenti di Andrea Consolaro.

Nel corso della seconda giornata di congresso è stato proiettato il film documentario “Con la S maiuscola. Lingua, cultura e identità sorda”, nato con l’intento di indagare sulle sfide quotidiane affrontate dalle persone sorde in un mondo prevalentemente orientato verso gli udenti.

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