HomeAtenei NordUniv. di TrentoPrendersi cura delle neurodivergenze

Prendersi cura delle neurodivergenze

Un nuovo percorso formativo per chi opera professionalmente nell’ambito dei Disturbi del neurosviluppo
«Il master – spiega il coordinatore Stefano Cainelli – nasce come evoluzione del precedente percorso in “Metodologie di intervento educativo per soggetti con Disturbi dello Spettro Autistico”. Negli anni, è cambiata la prospettiva su questi temi e l’ultimo Manuale diagnostico ha inserito i Disturbi dello Spettro Autistico, quelli specifici dell’apprendimento (Dsa) e i disturbi da deficit di attenzione/iperattività (in inglese, Attention deficit hyperactivity disorder, Adhd) tra i Disturbi del neurosviluppo, che sono tra le condizioni maggiormente diagnosticate e riscontrate più di frequente nelle scuole. La nuova formula del master punta a fornire risposte più mirate e complete a chi opera professionalmente nel mondo dell’educazione, dell’istruzione e della riabilitazione psicosociale.

L’evoluzione diagnostica è andata di pari passo a quella del linguaggio. Spiega Cainelli: «Al cambio di paradigma, con la depatologizzazione delle condizioni che non comportino una disabilità intellettiva o una condizione medica grave, ha fatto seguito un cambio di terminologia. Se fino a qualche anno fa si parlava di disturbi del neurosviluppo, si è passati poi a parlare di Neurodiversità e infine di Neurodivergenze. “Neurodiversità” è considerato meno corretto, perché ogni persona è ‘neurodiversa’; “Neurodivergenza” appare più accurato per descrivere la condizione delle persone il cui cervello si forma in modo differente e la cui mente funziona in modo diverso».

«Per quanto riguarda i disturbi del Neurosviluppo, negli ultimi anni, c’è stata un’esplosione delle diagnosi. Lo abbiamo osservato anche all’OdfLab – Laboratorio di Osservazione Diagnosi Formazione dell’Università. Per questo la professoressa Paola Venuti, che dirige il master, ha pensato fosse opportuno strutturare un percorso per preparare chi deve supportare a livello educativo bambini, bambine, adolescenti e persone adulte che presentano questa condizione».

Le figure a cui si rivolge il nuovo percorso formativo del Dipsco sono quindi gli educatori e le educatrici professionali, ma anche chi lavora in ambito sociosanitario, quindi psicologi, pedagogisti, logopedisti, psicomotricisti, tecnici della riabilitazione psichiatrica (Terp), assistenti sociali, insegnanti.

Il percorso si articola in 150 ore di lezioni frontali (in parte in presenza, in parte da remoto), 500 di didattica non frontale – di cui 250 in laboratorio – e 200 ore di tirocinio, stage e tutorato interno. A queste si aggiungono 50 ore di impegno individuale correlato alla prova finale. Le attività di laboratorio riguarderanno l’osservazione, lo sviluppo della socializzazione, l’ampliamento della comunicazione e del linguaggio, la regolazione dei comportamenti e la gestione dei comportamenti disadattivi. «Bisogna tenere presente – prosegue Cainelli – che questi disturbi spesso si presentano in comorbidità», quindi con più alterazioni del neurosviluppo presenti contemporaneamente nello stesso individuo. «Per questo, i laboratori hanno un’impostazione molto pratica e puntano a dare metodologie, tecniche e strategie operative. Una parte saranno in affiancamento nelle attività che operatori esperti svolgono direttamente con bambini e adolescenti neurodivergenti».

La scadenza per l’iscrizione al master sono le ore 12 del 7 gennaio 2025. Il master verrà attivato al raggiungimento delle 20 iscrizioni e per un numero massimo di 50 persone.

Tutte le informazioni sul master in Disturbi del neurosviluppo e neurodivergenze sono disponibili alla pagina web dedicata.

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