Tre challenge, lanciate da grandi aziende, hanno visto protagonista UniTrento nel settore agroalimentare e tecnologico
Fiori commestibili, packaging per il vino, un hub per il metaverso: queste le proposte presentate da tre team formati da studentesse e studenti UniTrento nell’ambito di altrettante challenge, due organizzate da Eciu, il consorzio che raccoglie le università europee innovative, mentre l’altra, la Smart&Hack di Roma, organizzata da Risorse spa.
Un’insalata “arcobaleno”, dove violette, margherite, rose e tulipani si fondono a dare un po’più di colore al monotono verde della lattuga. La challenge degli “edible flowers” è stata sicuramente la più primaverile. La sfida consisteva nel promuovere il consumo alimentare dei fiori, tradizionalmente associati più alla bellezza che al cibo. Come fare, quindi, per riportare il simbolo della primavera sui nostri piatti? Se l’è chiesto “L’insalata dell’orto”, una srl che ha recentemente (ri)scoperto questa fetta di mercato. Riscoperto, appunto, perché la tradizione gastronomica dei fiori ha profonde radici storiche: per gli antichi romani il “millefiori”, un elaborato pasticcino ripieno di fiori, era degno protagonista di ogni banchetto; e questo è solo uno dei mille possibili esempi di piatti a base floreale oggi scomparsi.
“L’Insalata dell’orto”, consapevole dei loro ottimi valori nutrizionali e forte delle nuove tecnologie di packaging che ne garantiscono la più lunga conservazione, vuole riportarli in auge. Ma insieme al prodotto, ci vuole il marketing: ed è qui che il team di Sara, Retchel, Jihane, Aitzul, Afaq, Thiruloga, Brigita, Maria, Michele e Roberto è entrato in gioco. Il gruppo, che presenta componenti di varia estrazione accademica e nazionale, ha elaborato una proposta di marketing che consiste nel fare leva sull’associazione psicologica – fra icolore del fiore, emozione e preparazione gastronomica.
L’altra sfida Eciu l’ha lanciata Schenk, azienda altoatesina leader nel settore vitinvinicolo. “Come evitare – si chiede l’azienda sul sito delle challenges di Eciu – la ‘Green-washing trap’, e comunicare in modo serio e credibile il proprio impegno per una reale sostenibilità?”.
È infatti sempre più difficile non apparire “verdi per convenienza” al grande pubblico e per questa ragione Schenk si è rivolta a studenti e studentesse del consorzio Eciu, e in particolare a quattro team della Soi: è risultato vincitore il team di Agathe, Adnan, Federico e Misia. Dall’intelligenza artificiale alle relazioni interazionali, il team ha fatto della diversità di background il proprio punto di forza. La proposta elaborata si è centrata sul ripensamento dell’etichetta e del packaging – specie quello bag-in-box, ossia in cartone – come principali strumenti per veicolare i valori aziendali. Da un lato la sfida è stata quella di rendere più attraente il packaging in cartone, tradizionalmente associato a una scarsa qualità del vino, dall’altro si è rimodellata l’etichetta del prodotto (attraverso l’inserimento di un QR-code), che è la principale fonte d’informazione sull’azienda per i clienti.
Infine, dalla Smart&Hack di Roma tornano trionfanti Chiara, Edoardo e Giacomo, che frequentano il terzo anno di Economics and management. I tre hanno accolto la challenge lanciata da Simone Micheli Architectural Hero, uno studio di architettura con sede a Milano, Firenze e Dubai: “Qualificazione e riqualificazione delle periferie terrestri. Dal metaverso all’universo più lontano.”
L’azienda aveva bisogno di uno spazio per operare nel metaverso; Chiara, Edoardo e Giacomo glielo hanno costruito, lavorando alla creazione di un apposito hub virtuale dove diversi professionisti (non solo architetti, ma anche psicologi, paesaggisti…) potessero riunirsi. La proposta ha vinto l’innovation award per il progetto più innovativo e i ragazzi hanno avuto modo di presentarlo al Innovation Manager Hub Summit 22 di Milano.