Novità in vista per la storica laurea in Sociologia e per quattro altre lauree magistrali UniTrento
Ecco cosa cambia nell’offerta formativa dell’Università di Trento per il prossimo anno accademico 2023/24. Cinque corsi di laurea dell’ateneo hanno scelto di mettere mano al proprio programma didattico per aggiornarlo alla luce dei nuovi sviluppi disciplinari e per adattarlo alle esigenze di una società e di un mercato del lavoro che sta rapidamente evolvendo. Vediamo nel dettaglio le novità a cominciare dal restyling di un grande classico: la laurea triennale in Sociologia.
Niente corsi nuovi ma un aggiornamento dell’offerta già esistente per rendere la formazione ancora più efficace in alcuni settori che attirano l’interesse del mondo delle professioni. Così l’Università di Trento si prepara per il prossimo anno accademico in queste settimane di apertura delle iscrizioni.
Unica tra le lauree triennali dell’Ateneo che cambiano in vista del prossimo anno accademico, Sociologia (classe (L-40) opta per un rinnovamento nei contenuti e nelle metodologie. A partire dal disegno dei quattro percorsi di approfondimento che si potranno scegliere dopo il biennio inziale: sviluppo di comunità e dell‘azione collettiva in ottica di sostenibilità ambientale e sociale; gestione dell’innovazione organizzativa e promozione dell’imprenditorialità sociale; conduzione di ricerche socioeconomiche e demografiche; promozione e interventi nel campo della produzione culturale e della comunicazione.
Percorsi di approfondimento specifici che sono stati progettati ascoltando le nuove esigenze: «A distanza di 60 anni da quel momento storico in cui Trento ha contribuito come nessun’altra università ad affermare la figura del sociologo nel nostro Paese, abbiamo disegnato un percorso nuovo e lo abbiamo fatto coinvolgendo studenti e studentesse e anche le parti sociali» conferma Francesca Forno, presidente del corso di studi in Sociologia. «Lungo tutto il percorso, ma in particolare durante il terzo anno, la didattica sarà progressivamente orientata a forme di approfondimento personalizzato, attraverso colloqui con il personale docente, con tutor individuali e di gruppo, laboratori, seminari di approfondimento, esercitazioni, stage e incontri con professionalità esterne. Questo perché l’obiettivo del corso di laurea è quello di fornire gli strumenti per leggere la realtà sociale all’interno di esperienze concrete di ricerca, aiutando studenti e studentesse a sviluppare competenze di analisi, coordinamento e gestione, progettazione, comunicazione, organizzazione e valutazione».
Come in passato le attività proposte mirano a formare la figura di sociologhe e sociologi dotati di ampia visione di sistema e autonomia critica rispetto agli ambiti più vari. Ma con una marcia in più: l’apporto inter e multi-disciplinare, che è una chiave per intervenire sulla complessità sociale. «Nel disegno del corso abbiamo puntato su questo nuovo approccio e sullo sviluppo di capacità organizzative. Competenze che si aggiungono a quelle teoriche e metodologiche del biennio comune, dove si riceve una solida formazione teorica e metodologica in campo sociologico e una formazione di base adeguata nelle scienze umane e sociali che interagiscono più strettamente con la sociologia nell’analisi e nell’intervento sociale. Durante il percorso di studi studenti e studentesse possono anche svolgere stage interni o esterni, in Italia o all’estero, eventualmente collegandoli alla propria prova finale».
Per l’attuazione del nuovo percorso il Dipartimento ha previsto di puntare sull’area della ricerca empirica, che già dispone della dotazione infrastrutturale e tecnologica necessaria. «Prevediamo di destinare nuovi spazi in via prioritaria al corso di studi, offrendo a chi frequenta la possibilità di accedere alle attività promosse dal Centro metodi e dai quattro laboratori di ricerca previsti nell’ambito del progetto di eccellenza recentemente vinto dal Dipartimento» commenta il direttore Giuseppe Sciortino.
Oltre alla triennale in Sociologia – per cui ci si può iscrivere fino al 28 aprile, come per le altre triennali UniTrento – anche alcune lauree magistrali UniTrento hanno deciso per un aggiornamento del proprio piano di studi. Cambia la laurea magistrale in Ingegneria dell’Informazione e delle Comunicazioni promossa dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione. L’obiettivo è proseguire nella direzione formativa intrapresa già con la triennale in Ingegneria informatica delle comunicazioni ed elettronica (Ice) ma con nuovi ambiti di interesse, più trasversali, vicini alle richieste del mercato del lavoro e agli sviluppi della ricerca strategici per il Dipartimento. La nuova laurea è stata riorganizzata partendo da un set di corsi base, necessari per costruire una preparazione solida nelle Ict, a cui sono stati abbinati quattro percorsi, di cui tre sono naturale prosecuzione di quanto già appreso nella laurea triennale: Computer engineering, Communications Engineering ed Electronic Engineering. Un filone del tutto nuovo è quello relativo al quarto percorso che punta sulla Biomedical Engineering per supportare lo sviluppo dell’area medica anche dal punto vista delle competenze Ict, sempre più richieste in ambito medico e sanitario. Un cambiamento di impostazione che incide anche sul nome del nuovo corso di laurea magistrale: Information Engineering (LM-27).
La laurea magistrale in Psicologia (LM-51) del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive si è modificata per recepire la normativa nazionale che ha reso il percorso universitario già abilitante alla professione subito dopo la laurea. Chi si laurea in Psicologia con il nuovo ordinamento potrà dunque già iscriversi all’albo senza dover aggiungere poi un tirocinio abilitante e senza dover sostenere l’esame di Stato. Una grande novità che ha portato il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive a compiere un grande sforzo di adeguamento e, in per alcuni aspetti, ripensamento dell’offerta pur mantenendo l’impianto culturale e scientifico dei tre percorsi già esistenti: clinica, neuroscienze e psicologia delle risorse umane e delle organizzazioni. Nella nuova laurea magistrale viene infatti introdotto un tirocinio pratico valutativo con un numero maggiore di ore rispetto a prima, oltre a una prova pratica valutativa. Entrambi sono propedeutici alla laurea.
Il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica rivede invece due delle sue lauree magistrali. Quella in Ingegneria civile (LM-23) è stata adeguata in modo da raccordarsi meglio alla triennale che ha subito modifiche negli anni scorsi e resa più aderente alle esigenze del mercato del lavoro. Per questo è stata strutturata in modo da consentire maggiore integrazione con le tecnologie digitali e disegnata in modo da essere improntata alla sostenibilità ambientale, con un taglio interdisciplinare. La laurea magistrale in Ingegneria energetica (LM-30) evolve invece per rendere l’offerta più coerente con la vocazione internazionale del corso. La nuova struttura consentirà un maggior allineamento con gli altri atenei con cui sono in atto collaborazioni internazionali, in particolare per quanto riguarda i programmi di doppia laurea. L’impianto rimane lo stesso ma sono stati aggiunti alcuni corsi relativi alla sostenibilità energetica degli acquedotti e sulle energie rinnovabili con particolare riferimento all’energia solare.