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Università di Padova e Fondazione Bruno Kessler insieme per ricerca e sviluppo

Network medicine, epidemiologia e biologia computazionali, intelligenza artificiale, ergonomia cognitiva, sistemi complessi, sicurezza informatica, industria, agricoltura, salute e psicologia digitali; emergenze sanitarie, human computer interaction, neuroscienze e neuroinformatica, calcolo e comunicazioni. Sono queste alcune delle aree di comune interesse sulle quali Università di Padova e Fondazione Bruno Kessler di Trento hanno deciso di intraprendere azioni sinergiche di collaborazione.
La convenzione tra le due istituzioni che collaborano da diversi anni, è stata siglata oggi nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo del Bo.
L’accordo prevede, tra le altre iniziative, la stipula di specifici accordi applicativi finalizzati alla realizzazione di progetti di collaborazione tra ricercatrici e ricercatori e alla costituzione di laboratori di ricerca congiunti, con possibile condivisione di infrastrutture tra gruppi di ricerca delle due istituzioni per lo sviluppo di progetti di ricerca condivisi.

Sono inoltre previsti corsi di dottorato attivati presso l’Università e in relazione ai quali FBK potrà finanziare – in numero e con modalità da stabilirsi all’interno degli stessi accordi applicativi – borse di dottorato relative alle attività che saranno di volta in volta concordate nei settori di attività congiunte.

FBK supporterà anche la realizzazione di master universitari secondo le modalità e procedure previste dalla normativa dell’Ateneo.

Ben diciotto Dipartimenti dell’Università di Padova hanno manifestato interesse per la convenzione, di durata triennale. La partecipazione dell’Ateneo sarà coordinata dal prorettore alla ricerca Fabio Zwirner.

«Con l’accordo firmato consolidiamo una collaborazione, quella con la Fondazione Bruno Kessler, che esiste già da anni – afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova –. In questo modo potremo intensificare lo sviluppo di progetti di ricerca sinergici in diversi settori. Non solo: la collaborazione riguarderà anche l’attività formativa, con particolare attenzione ai dottorati di ricerca e ai master. Con la Fondazione, infatti, condividiamo la multidisciplinarietà degli ambiti di studio e l’attenzione alle ricadute economiche e sociali dell’attività di ricerca. Tecnologie digitali, data science e intelligenza artificiale sono ambiti essenziali per mantenere competitive ricerca e innovazione in Ateneo e nel territorio, in un numero di ambiti sempre maggiore: dalla medicina ai trasporti, dalle scienze cognitive all’agricoltura, dalle comunicazioni alle scienze umane. Questo accordo è un’ottima opportunità di rendere più incisiva la propria azione in questo ambiti, come dimostrano i 18 dipartimenti della nostra Università che già hanno manifestato il loro interesse».

 «In un mondo sempre più interconnesso, dove le sfide globali richiedono soluzioni innovative e condivise, le partnership strategiche si configurano come strumenti imprescindibili per aggregare competenze e risorse, creando massa critica su tematiche di cruciale rilevanza. La sinergia tra centri di ricerca e università diviene così uno snodo determinante anche per potenziare la mobilità dei ricercatori, favorendo uno scambio proficuo di conoscenze ed expertise tra le diverse istituzioni”, dichiara Ferruccio Resta, Presidente Fondazione Bruno Kessler“In quest’ottica, i programmi di dottorato fungono da catalizzatori per la formazione avanzata dei ricercatori. Valorizzandoli attraverso collaborazioni mirate, possiamo elevare la loro qualità e il loro impatto, con l’obiettivo di raggiungere la media europea. Con le nuove opportunità derivanti dagli investimenti del PNRR, questo è il momento giusto per intraprendere progetti coraggiosi e ambiziosi, capaci di innescare un progresso significativo nelle aree di interesse comune».

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