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Arrivano le ambasciatrici e gli ambasciatori per le pari opportunità

L'Università Statale di Milano, con Human Hall, coinvolta, attraverso il progetto "Young Academy for Gender Policies", nella formazione di 15 giovani che diffonderanno nelle scuole milanesi la cultura del rispetto di genere.

Sensibilizzare ragazzi e ragazze sul tema delle pari opportunità, promuovere una nuova cultura di genere che premi l’inclusività e il rispetto, oltre a favorire la partecipazione e la cittadinanza attiva nelle nuove generazioni. Sono gli obiettivi del progetto “Young Academy for Gender Policies – Generiamo nuova cultura di genere” che, con il contributo dell’Università Statale di Milano, attraverso il progetto Human Hall, ha formato 15 ambasciatori e ambasciatrici (14 ragazze e un ragazzo) di età tra 18 e 30 anni che si impegneranno per diffondere tra studenti e studentesse delle scuole milanesi, nel corso del prossimo anno scolastico, la cultura del rispetto di genere contro la discriminazione. 

L’iniziativa, presentata a palazzo Moriggia, è realizzata da HR WoMen (think tank dedicato all’empowerment femminile per il successo della gender equality), in collaborazione con Human Hall e Manageritalia, con il patrocinio del Tribunale di Milano e del Comune di Milano

Alla conferenza stampa di presentazione, sono intervenuti Alessia Cappello, assessora alle Politiche del Lavoro del Comune di Milano; Vincenzo Scuotto, fondatore di HR WoMen; Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano; Marilisa D’Amico, prorettrice con delega a Legalità, Trasparenza e Parità di diritti dell’Università Statale di Milano; Maria Pia Abbracchio, prorettrice vicaria dell’Università Statale di Milano e Luisa Quarta, coordinatrice Gruppo Donne Manager Manageritalia.

15 ambasciatori e ambasciatrici delle Pari Opportunità sono stati selezionati tra i numerosi candidati – giovani tra i 18 e 30 anni – che lo scorso mese di marzo hanno risposto alla call lanciata da HR WoMen e Manageritalia per individuare giovani interessati e interessate a partecipare alla formazione e a svolgere, a titolo gratuito, il ruolo di formatori e formatrici sui temi delle pari opportunità, della cultura di genere, del volontariato e del diritto antidiscriminatorio. Significativo che tra chi ha fatto domanda di partecipazione, solo il 15% è rappresentato da ragazzi.

I giovani selezionati hanno avuto la possibilità di accedere a uno specifico corso formativo di 10 ore in 5 lezioni in cui sono stati accompagnati dai ricercatori e dalle ricercatrici dell’Università Statale ad approfondire le competenze sulla normativa delle pari opportunità, declinando il tema anche sulla disparità di genere nel mondo del lavoro, sulla violenza di genere e di linguaggio. Hanno imparato, così, a riconoscere gli stereotipi più diffusi, i comportamenti discriminatori e sviluppato adeguate competenze pedagogiche, comunicative e relazionali da utilizzare presso le scuole superiori che verranno coinvolte.

Durante il corso, e successivamente, i ragazzi hanno avuto la possibilità di essere affiancati e guidati nello sviluppo del loro percorso professionale e accademico da un vero e proprio “mentor” tra manager, professori universitari e professionisti pronti a consigliarli, ispirarli e motivarli nel segno di un proficuo scambio intergenerazionale. 

La Statale ha contribuito alla formazione delle ambasciatrici e degli ambasciatori con ricercatici e ricercatori de team Human Hall, coordinato da Marilisa D’Amico, docente di Diritto costituzionale e prorettrice a Legalità, Trasparenza e Parità di diritti, e composto dalla ricercatrice Cecilia Siccardi e dalle dottorande Giulia Gozzelino ed Elisa Pignanelli

Una piena parità di genere è ancora lontana dall’essere raggiunta – hanno detto Marilisa D’Amico e Maria Pia Abbracchio –. Tra noi e una reale equità si frappongono dei veri e propri bias cognitivi radicati profondamente nella società, sono pregiudizi a volte invisibili che continuano ad essere veicolati anche tramite i media e le istituzioni. La mancanza di consapevolezza dell’impatto di questi stereotipi e, ancora prima, il loro riconoscimento e l’adozione di strumenti di contrasto rappresentano sicuramente l’ostacolo più grande. Un approccio integrato e multidisciplinare – come quello adottato grazie a ricercatrici e ricercatori, dottorandi e dottorande di Human Hall e dell’Università degli Studi di Milano per questo progetto – è l’unico strumento che possa avvicinarci ad affrontarli in modo adeguato ed efficace, superare le difficoltà che ostacolano le carriere delle ragazze in settori considerati ancora tipicamente maschili”. 

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