L’importante presenza femminile nelle Università della Lombardia, è il tema del convegno dal titolo «Giornata delle parità», che si è svolto oggi all’Università di Milano nell’ambito delle iniziative «Il tempo delle donne», il programma della festa-festival organizzato dal Corriere della Sera per sensibilizzare sull’argomento.
Presente all’evento la neoeletta rettrice dell’Università dell’Insubria Maria Pierro, insieme alle quattro rettrici degli atenei lombardi Marina Brambilla, Università di Milano, Elena Beccalli, Università Cattolica del Sacro Cuore, Anna Gervasoni, Università Liuc e Giovanna Iannantuoni, Università di Milano-Bicocca.
La presenza femminile nelle figure apicali degli atenei rappresenta un record nazionale, considerando che in Italia solo 17 delle 85 università iscritte alla Crui sono dirette da donne. Nonostante ciò, le donne continuano a incontrare difficoltà nel progredire nelle carriere accademiche, spesso a causa della mancanza di supporto alla maternità e di organici insufficienti.
Durante il convegno è stato sottolineato che la vera parità non sarà raggiunta solo con una rappresentanza numerica uguale, ma quando ci sarà una quantità significativa di donne in grado di competere per posizioni di vertice, dimostrando che la carriera universitaria non è più un percorso impervio.
«Mi sono laureata in Giurisprudenza e sono una giurista, specializzata in diritto tributario, un settore tradizionalmente maschile – ha spiegato la rettrice Maria Pierro -. Sono stata una delle prime donne a diventare professoressa ordinaria in questo campo in Italia. Ho completato il dottorato a Pavia e ho iniziato la mia carriera all’Università dell’Insubria, dove sono stata docente a contratto, poi professoressa associata e infine ordinaria. In seguito, sono diventata direttrice del Dipartimento di Economia».
«Nel mio percorso, ho affrontato difficoltà, ma mi ritengo fortunata – ha proseguito la rettrice -. Il supporto della mia famiglia, in particolare del mio compagno, che è anche un collega, e dei miei figli è stato fondamentale per raggiungere le posizioni apicali. Il sostegno familiare, insieme a competenze, determinazione e la capacità di crescere attraverso i fallimenti, sono stati elementi chiave. Gli ostacoli mi hanno permesso di farmi riconoscere non solo per le mie competenze, ma anche per la mia generosità e umanità, caratteristiche che considero tipiche delle donne, in particolare la capacità di ascoltare e rispondere ai bisogni degli altri».
«Nel mondo accademico – ha concluso Maria Pierro -, la maggior parte del personale docente è maschile, mentre il personale tecnico-amministrativo è prevalentemente femminile. Questo personale ha strumenti più adeguati per conciliare vita personale e professionale rispetto agli accademici. Credo che la parità debba passare attraverso un trattamento equo tra uomini e donne, con particolare attenzione alla famiglia. È importante promuovere la natalità fornendo strumenti concreti ai giovani, come lezioni a distanza, supporti economici per la carriera e aiuti per bilanciare lavoro e vita personale».