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Pensione docenti: bisognerà superare la soglia dei 70 anni, primo aumento dell’età pensionabile fissato al 2029

L’età pensionabile in Italia è destinata a crescere ulteriormente, con un primo aumento già fissato al 2029, quando si passerà dai 67 anni attuali a 67 anni e 5 mesi. Secondo le proiezioni, la situazione peggiorerà progressivamente: entro il 2034 potrebbe essere necessario lavorare fino a 68 anni, e prima del 2040 si raggiungerebbero i 69 anni, per poi superare la soglia dei 70 anni per le generazioni più giovani. Un trend determinato da diversi fattori, come l’aumento dell’aspettativa di vita, uno dei più alti al mondo, il calo demografico con poche nascite e la conseguente riduzione dei lavoratori attivi, elementi che mettono sempre più sotto pressione le casse dell’Inps.

Accanimento nei confronti della scuola

I sindacati, in particolare quelli del settore scolastico, hanno espresso forte contrarietà. Il lavoro di insegnanti e personale ATA è considerato particolarmente stressante e soggetto a burnout, soprattutto dopo i 60 anni. Manuela Calza, segretaria nazionale Flc-Cgil, ha definito questi interventi “una sorta di accanimento”, sottolineando l’importanza di garantire il diritto alla pensione anticipata per chi ha svolto una carriera lavorativa lunga e impegnativa.

A questa posizione si è unito Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, che ha critico l’innalzamento continuo dell’età pensionabile, definendolo peggiore della Legge Fornero. Ha inoltre evidenziato che già oggi il sistema scolastico italiano presenta uno dei divari generazionali più elevati al mondo, con oltre 235.000 dipendenti della scuola che hanno più di 60 anni. Pacifico ritiene indispensabile introdurre una deroga specifica per la scuola che riconosce lo stress lavorativo e consente il pensionamento anticipato a 60 anni.

Il riscatto della laurea

Per sensibilizzare sul tema, l’Anief ha lanciato una petizione online che, in meno di venti giorni, ha raccolto oltre 70.000 adesioni. La proposta mira non solo a fissare il pensionamento a 60 anni per il personale scolastico, ma anche a rendere gratuito il riscatto degli anni di studio universitari. I sindacati ricordano inoltre che, fino al 2011, era possibile andare in pensione a 60 anni senza penalizzazioni economiche, un traguardo che ora sembra sempre più distante. L’ipotesi di pensionamenti a 70 anni appare insostenibile per il settore scolastico, già segnato da alti livelli di stress e da un sistema che rischia di diventare sempre meno efficiente e attraente per le nuove generazioni.

La proroga del monitoraggio delle aule

Il ministero deve rispettare la scadenza del 31 dicembre in modo da far rientrare il concorso all’interno della fase transitoria dei concorsi scuola. Il bando era atteso per novembre, ma alla fine anche in virtù della proroga del monitoraggio delle aule informatiche siamo arrivati a dicembre inoltrato senza ancor ala pubblicazione del bando.

Una formalità o poco più, considerato che in ogni caso il bando verrà pubblicato entro fine anno e le prove comunque inizieranno non prima del 2025. Nel corso dell’informativa di domani tra sindacati e Ministero verrà presentata la bozza del bando. Inizialmente l’incontro era previsto per oggi 3 dicembre alle 15.

Quando presentare la domanda

Poi è arrivato il rinvio ufficializzato dalle varie sigle sindacali coinvolte. In virtù di sopraggiunti impegni l’incontro è stato annullato e posticipato a domani, 4 dicembre 2024 alle ore 17.

Domani alla fine della riunione verranno resi noti i dettagli, con la discussione degli ultimi punti ancora in sospeso. L’elemento più atteso è sicuramente quello inerente la decisione circa la finestra temporale utile alla presentazione delle domande di partecipazione. Se non ci saranno problemi proprio alla luce dell’incontro di domani, i giorni a disposizione per iscriversi al concorso saranno solo 20, al contrario dei 30 soliti.

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