Il Dipartimento di Giurisprudenza ha ospitato la Summer school del dottorato promosso congiuntamente dagli atenei di Palermo, Catania, Bari, Milano e dall’Universidad Autónoma de Coahuila
“I diversi linguaggi della discriminazione” è stato il tema dell’edizione di quest’anno della Summer School del Dottorato in Studi di Genere che si è tenuta, nei giorni scorsi, nell’aula magna di Villa Cerami del Dipartimento di Giurisprudenza.
La Summer School – coordinata dalla prof.ssa Elisa Cavasino dell’Università di Palermo – ha riunito esperte, studiosi e studiose provenienti da diverse università italiane, per promuovere un confronto interdisciplinare sui linguaggi giuridici, storici e culturali che veicolano forme più o meno esplicite di discriminazione di genere.
Promossa congiuntamente dalle università di Palermo, Catania, Bari, Milano e dall’Universidad Autónoma de Coahuila, l’edizione 2025 è stata organizzata dalla prof.ssa Rosalba Sorice del Dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo catanese.
L’iniziativa ha previsto lezioni che hanno spaziato dall’analisi degli stereotipi nei contesti lavorativi e istituzionali alla ricostruzione storica delle rappresentazioni giuridiche della sessualità e della differenza.
In prospettiva interdisciplinare si è parlato di storia delle migrazioni femminili in Italia con Daniela Novarese, della relazione tra Costituzione, lavoro e parità con Vittoria Calabrò, degli stereotipi nel linguaggio giudiziario e processuale con Giuseppe Di Chiara, Bianca C. Alongi e Paola Di Nicola Travaglini, della discriminazione intersezionale nei luoghi di lavoro con Chiara Paolino, del lavoro invisibile di cura e le sue implicazioni giuridiche con Mariagrazia Militello e Maria Rosaria Marella, e delle fonti giuridiche medievali sulla sessualità con Antonia Fiori e Sara Menzinger.
La Summer School si è conclusa con la presentazione del volume di Alessandra Pioggia, presente all’iniziativa, dal titolo Cura e pubblica amministrazione. Come il pensiero femminista può cambiare in meglio le nostre amministrazioni.
I lavori hanno preso il via con il workshop Decostruire e ripensare la cura: una prospettiva interdisciplinare, curato dalle dottorande e dai dottorandi del corso ed, inoltre, con una call for papers nazionale che ha riunito giovani ricercatrici e ricercatori che presentando le proprie ricerche hanno animato, coordinati da docenti esperti dei settori, un dibattito vivace e partecipato.
La partecipazione attiva di dottorande, dottorandi, docenti, ricercatrici e ricercatori, in presenza e online, ha confermato il ruolo delle università – in particolare di quelle siciliane – come luoghi di formazione avanzata nei Gender Studies, capaci di connettere ricerca, prassi e impegno critico.