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Boschi vetusti ed ecosistemi forestali

I boschi vetusti sono ecosistemi forestali in cui gli interventi selvicolturali e, più in generale i disturbi antropici, sono cessati da diversi decenni. La loro importanza è da ricercare nell’elevata ricchezza di biodiversità e nella capacità di assorbire dall’atmosfera ingenti quantità di anidride carbonica, immagazzinandola sottoforma di carbonio nella biomassa arborea, nella lettiera o nel suolo per lunghi periodi di tempo.

I boschi vetusti, nell’ambito degli accordi internazionali sul cambiamento climatico, la biodiversità e la desertificazione, assumono un ruolo significativo come modello per lo stoccaggio del carbonio, conservazione della diversità biologica e per la difesa del suolo. La presenza di elementi di naturalità come alberi di grandi dimensioni, microhabitat e legno morto, insieme alla coesistenza di più stadi evolutivi del bosco, dalla rinnovazione ad alberi senescenti, contribuiscono a rendere questi popolamenti forestali affascinanti e di grande valore paesaggistico. 

In tale contesto, nell’Aula Magna “Galileo Galilei” del Dipartimento di Bisocienze e Territorio – sede universitaria di Pesche (IS) – si è tenuto il workshop dal titolo “I boschi vetusti” con la presentazione, le analisi e gli approfondimenti di casi studio in Italia che hanno messo in risalto le condizione di tali ecosistemi forestali del Nord, Centro, Sud Italia e Isole comprese.

Con l’emanazione del Testo Unico in materia di Foreste e Filiere forestali (TUFF D. lgs. N.34/2018) le Regioni e Province Autonome sono tenute a stabilire, in relazione al proprio assetto amministrativo, l’iter di riconoscimento dei “boschi vetusti”, eventualmente con il supporto di commissioni tecnico-scientifiche (come da art.7 comma 13-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2018, n. 34, TUFF). Le regioni e le province autonome in Italia si sono prefissate di raggiungere, e stanno perseguendo, l’obiettivo fissato dal TUFF, attraverso la realizzazione di una Rete Nazionale dei Boschi Vetusti, riconoscendo il significativo patrimonio ecologico e culturale dei boschi vetusti. Successivamente, con decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministero della Transizione Ecologica del 19 novembre 2021, n. 608943, sono state approvate le “Linee guida per l’identificazione delle aree definibili come boschi vetusti e indicazioni per la loro gestione e tutela, anche al fine della creazione della Rete nazionale dei boschi vetusti” e, con successivo decreto del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste del 5 aprile 2023, n. 193945, è stata istituita la “Rete nazionale dei boschi vetusti”.

Al fine di garantire il conseguimento degli obiettivi nazionali e dare applicazione alle disposizioni previste dalla normativa, la Regione Molise, mediante l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca (ARSARP), ha stipulato una convenzione con l’Università degli Studi del Molise per l’individuazione e la caratterizzazione dei boschi vetusti sul territorio regionale. 

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