“Aprire le porte dell’università alla città che la ospita da così tanto tempo e alle persone che spesso conoscono solo superficialmente di cosa ci occupiamo”, è la motivazione alla base dell’organizzazione del primo Festival delle Lingue‘Voci dal mondo’ promosso da L’Orientale, spiega il prof. Giuseppe Balirano, docente di Lingua e Linguistica inglese e Presidente del Centro Linguistico di Ateneo (CLAOR).
“Vogliamo che il Festival sia una vetrina sulla città, mettere in mostra i nostri prodotti linguistici e mostrare cosa sono queste lingue che vogliamo preservare oltre il tempo”, ribadisce il curatore della manifestazione che si terrà dal 27 al 29 settembre. C’è l’imbarazzo della scelta tra le molteplici iniziative proposte nelle tre giornate ricche di incontri, convegni, attività ludiche e interattive in tutte le lingue del mondo. Ad ospitare la lunga lista di eventi saranno le sedi storiche dell’Ateneo – Palazzo Corigliano, Palazzo Giusso, Palazzo Santa Maria Porta Coeli – per macroaree di riferimento in relazione ai Dipartimenti di cui sono le sedi di rappresentanza: Asia, Africa e Mediterraneo; Scienze Umane e Sociali; Studi Letterari, Linguistici e Comparati. A fare da ciceroni tra le sedi universitarie sarà il corpo studentesco, insieme ai docenti.
Ospiti attesi sono i cittadini di Napoli, i turisti che vagano per le sue strade e gli studenti delle scuole superiori per i quali l’iniziativa può diventare un modo per scoprire nuovi percorsi accademici e nuovi interessi personali. “Di recente, ad esempio, l’Aeroporto di Napoli ci ha invitato a realizzare un saluto in tutte le lingue del mondo per accogliere gli ospiti stranieri che arrivano in città. Sono iniziative che permettono di farci conoscere all’esterno e far capire nel pratico cosa facciamo quotidianamente all’interno delle nostre aule”, continua Balirano.
Palazzo Corigliano, e in particolare la suggestiva aula delle Mura Greche, il primo giorno ospiterà le lingue dell’Asia Meridionale (hindi, urdu, sanscrito, tibetano, tamil e bengali) e quelle antiche del Mediterraneo e Vicino Oriente (elamico, antico persiano, sumerico, accadico, latino, ebraico antico, greco antico ed egiziano). In cortile sono programmati nel pomeriggio “giochi interattivi in lingua hindi. Si allestiranno in contemporanea diverse postazioni con contest di canzoni e poesie, barzellette e indovinelli, scambi linguistici e l’insegnamento di alcune semplici frasi per i più curiosi”.
A Palazzo Giusso, sede soprattutto del Dipartimento di Scienze Politiche, trovano il loro spazio le lingue dell’Europa come finlandese, polacco, ceco, ungherese, sloveno e jugoslavo, oltre cinese e giapponese che continuano ad attirare l’attenzione di centinaia di studenti ogni anno. Il Palazzo Santa Maria Porta Coeli è invece punto di riferimento di un’altra eccellenza che ha permesso a L’Orientale di distinguersi in Italia e non solo: l’insegnamento dell’italiano come lingua straniera. Qui sarà possibile seguire eventi come “Le lingue del rap: un crocevia di culture” ma anche “Che italiano fa? Discutiamo della salute della nostra lingua”.
Il 28 settembre, a Palazzo Corigliano la giornata inizia con la presentazione delle lingue dell’Asia occidentale, alcuni tra gli insegnamenti distintivi de L’Orientale: arabo, georgiano, persiano, ebraico, turco e uzbeko. La sede di Via Duomo, invece, in questa seconda giornata, diventa palcoscenico per l’evento “La fiaba nelle lingue e nelle culture dell’Europa. Mito, folklore, magia”, con la recitazione di testi in svedese, norvegese, danese, islandese, polacco, albanese, olandese, finlandese, sloveno, ceco, ungherese, bulgaro, neogreco, serbo e croato.
L’ultimo giorno, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, gli eventi si susseguiranno dalle dieci del mattino fino alla “Nocte Gesualdi” con inizio alle 19.30.