A Trento un convegno interdisciplinare in cui docenti, studiosi e studiose da tutta Italia discutono di teorie, prassi e nuove prospettive di questo procedimento conciliativo per la risoluzione dei conflitti. È in programma venerdì e sabato a Giurisprudenza ed è aperto alla cittadinanza
Per giustizia riparativa si intende una forma di risoluzione del conflitto, complementare al processo penale, basata sull’ascolto, sul dialogo e sul riconoscimento dell’altro, con l’aiuto di una figura terza imparziale e mediatrice. Un sistema che non punta in modo prioritario alla punizione del danno quanto a sanare l’offesa compiuta attraverso azioni utili alla vittima. Citando l’ex giudice della Corte costituzionale Gustavo Zagrebelsky, “si tratta di una prospettiva nuova e antichissima al tempo stesso che potrebbe modificare profondamente le coordinate con le quali concepiamo il crimine e il criminale: da fatto solitario a fatto sociale; da individuo rigettato dalla società a individuo che ne fa pur sempre parte, pur rappresentandone il lato d’un rapporto patologico”.
Ecco che la riparazione del delitto va oltre la vendetta o la punizione. È un percorso di presa di coscienza dello sbaglio commesso, di responsabilizzazione, di ricostruzione di un legame interrotto con la vittima (sia essa una persona o la società) e infine di risarcimento.
Un tema che da alcuni anni è al centro del dibattito. Che presenta nodi da sciogliere e richiede, anche, un cambiamento culturale.
Di questo si parlerà a Trento il 20 e 21 settembre. Si rifletterà di come rimediare agli errori passati senza infliggere dolore nel presente; delle condotte riparatorie; della responsabilità degli enti; della giustizia riparativa nell’ambito del diritto penale dell’economia. Un convegno che presenta contributi multidisciplinari come quelli che arrivano dalla filosofia. Si andrà alle radici storiche della giustizia riparativa, per analizzare il concetto della pena tra vendetta e giustizia.
Partecipano docenti di diverse università italiane, magistrati e avvocati.
Le responsabili scientifiche del convegno sono la docente di Diritto penale Antonia Menghini e la ricercatrice in Diritto penale Elena Mattevi, entrambe dell’Università di Trento.
L’evento si svolge nella sala conferenze Fulvio Zuelli del Palazzo di Giurisprudenza (Trento – Via Verdi, 53). L’ingresso è libero, ma bisogna prenotarsi qui
Il programma è disponibile al link https://webmagazine.unitn.it/node/121216