Due Presidenti della Repubblica, Giuseppe Saragat e Luigi Einaudi, e Carla Voltolina, moglie di Sandro Pertini, studiarono nel nostro Ateneo, in cui Einaudi fu anche professore e, per un breve periodo, Rettore
Nella mattina di oggi, giovedì 19 settembre, con una cerimonia ufficiale nella Sala Rossa di Palazzo Civico, la Città di Torino è stata insignita del titolo di Città Presidenziale, un riconoscimento del valore culturale e storico dei luoghi dove sono nati e hanno vissuto i Presidenti della Repubblica Italiana, promosso dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano.
Torino può fregiarsi del titolo di Città Presidenziale poiché nel 1898 vi nacque il futuro presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e, nel 1921, Carla Voltolina, che in seguito avrebbe sposato un altro presidente della Repubblica, Sandro Pertini.
Un riconoscimento al legame di queste illustri personalità non solo con la città ma anche con l’Università di Torino: nel 1945, prima di diventare il secondo presidente della Repubblica Italiana, Luigi Einaudi ricoprì, su indicazione del Comitato di Liberazione Nazionale, il ruolo di Rettore dell’Ateneo, lo stesso dove si era laureato in Giurisprudenza nel 1895 e dove, dal 1902, fu professore di Scienze delle Finanze e Diritto finanziario. Una legge del 1955 ne sancì addirittura la permanenza a vita nella cattedra, a riprova della gratitudine della Nazione per il suo magistero e per la carica che ricoprì come Presidente della Repubblica Italiana, dal 1948 al 1955.
Sempre all’Università di Torino Giuseppe Saragat si laureò in Studi Commerciali nel 1920, dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale. Antifascista della prima ora e protagonista della Resistenza, fu costretto a espatriare, prima a Vienna e poi in Francia, dove gli fu certamente utile la conoscenza delle lingue francese e tedesca, parte del suo curriculum. Nel 1943, rientrato in Italia, subì il carcere a Roma insieme a Sandro Pertini, prima di essere eletto, nel dopoguerra, nell’assemblea costituente e diventarne presidente. Saragat salì al Quirinalenel 1964, facendo dell’antifascismo, della difesa della pace, della promozione della cultura e di un nuovo sistema sociale i cardini del proprio mandato.
Anche Carla Voltolina, protagonista a propria volta della Resistenza nelle file socialiste, studiò nel nostro Ateneo: ripresi gli studi alla soglia dei cinquant’anni, frequentò la Scuola di specializzazione in Psicologia della Facoltà di Magistero dell’Università di Torino, dove si diplomò nell’anno accademico 1975-76 con una tesi dal titolo “Dall’indagine conoscitiva della Camera dei deputati sulle condizioni di salute dei lavoratori all’esperienza operaia per la psicologia dei lavoratori”. La dissertazione, custodita dall’Archivio Storico UniTo, per l’occasione è stata esposta nella Sala delle Congregazioni del Comune.
Sempre in Comune, nella Sala Marmi, sono stati esposti i documenti originali di laurea di Giuseppe Saragat, sempre provenienti dall’Archivio Storico dell’Ateneo, la fotografia che include i ritratti dei laureandi del Regio Istituto superiore di Studi commerciali nel 1920 e la prima pagina del quotidiano “La Stampa” del 29 dicembre 1964 con il titolo “Saragat presidente della Repubblica”. A Luigi Einaudi, invece, nel contesto delle celebrazioni del 150° dalla nascita, l’Università dedicherà una mostra in Rettorato, nelle Sale dell’Archivio Storico, che inaugurerà il 27 settembre in occasione della Notte dei Ricercatori.
La Cerimonia è stata introdotta dal presidente dell’ente Stati Generali del Patrimonio Italiano Ivan Drogo Inglese. Sono poi intervenuti la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, il sottosegretario della Regione Piemonte Alberto Preioni, il consigliere regionale Mario Salvatore Castello, il vicepresidente vicario del Consiglio Comunale Domenico Garcea, il vicepresidente vicario dell’Anci Piemonte Emanuele Ramella Pralungo, il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna, il presidente della Fondazione Saragat Danilo De Masi e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Il rettore Stefano Geuna, dopo aver ripercorso le biografie di Saragat, Einaudi e Voltolina e il loro legame con l’Università di Torino, ha concluso il suo intervento rivolgendo due messaggi ai giovani: “Il primo è il valore dell’università, come testimonia le vicende di questi tre protagonisti della nostra storia. Ma Voltolina, Einaudi e Saragat hanno fatto qualcosa in più del semplice istruirsi: hanno saputo restituire il frutto della loro cultura e dei loro studi alla collettività. Auguro ai nostri studenti che un domani possano seguire le orme di questi illustri predecessori”.