11 novembre il Rettore Alessandro Reali ha inaugurato ufficialmente l’Anno Accademico 2025-2026 dell’Università di Pavia, il 665° dalla istituzione dello Studium Generale e 1201° dal Capitolare di Lotario, nella cornice del Teatro Fraschini e alla presenza di oltre 700 persone, tra autorità, docenti, ricercatori, studenti e personale. «Si tratta della mia prima inaugurazione come Rettore e desidero ringraziare sentitamente tutti voi per la vostra presenza in questo momento così importante per la nostra comunità e per me» ha esordito il prof. Reali, «infatti, dopo oltre un mese in questo ruolo, peraltro molto intenso, devo ammettere che l’emozione è tanta».
«La nostra storia plurisecolare ci dà radici salde e orgoglio – ha proseguito – ma è quello che facciamo hic et nunc su cui dobbiamo concentrarci. Non mi stancherò mai di ripetere che la differenza la fanno le persone, con idee, passione e dedizione, ma anche talento, armonia e senso di appartenenza». Dunque, il progetto della governance di mettere al centro il capitale umano, e le potenzialità dell’Università di Pavia, così come la necessità di una sempre maggiore integrazione con tutte le risorse d’eccellenza del territorio, e la rinnovata apertura alle collaborazioni internazionali. E poi: «un’ulteriore linea di azione che mi sta molto a cuore e su cui è necessario investire è la tutela del diritto allo studio degli studenti con limitate possibilità economiche. Reperire i finanziamenti non sarà un compito facile ma metteremo in gioco tutte le nostre energie per riuscirci».
Nel suo primo discorso inaugurale Alessandro Reali ha chiesto inoltre alla platea di rivolgere un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre.
La cerimonia è proseguita con la lectio magistralis, «La nascita della moderna Intelligenza Artificiale», del prof. Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica 2021. Parisi nella sua introduzione alle radici fisiche dell’AI, si è soffermato sull’«importanza fondamentale dei contributi di Camillo Golgi» e in particolare sulla “reazione nera”, ovvero la colorazione delle cellule dei neuroni che consentì per la prima volta di poterle distinguere, per poi proseguire con l’approfondimento delle prime proposte sul funzionamento dei neuroni e della memoria umana, fino al modello di Hopfield che suscitò molto interesse nella comunità dei fisici. «Nel nostro cervello abbiamo 10 alla 14 sinapsi pari a 10 terabyte di memoria» ha spiegato Parisi, «un libro senza figure può essere un megabyte. Quindi qualcosa come dieci milioni di libri».
«I modelli matematici: un ponte tra Bio-Medicina e Ingegneria» è stato il tema della prolusione affidata quest’anno alla prof.ssa Elisabetta Rocca, ordinario di Analisi matematica presso il Dipartimento di Matematica “Felice Casorati”. E per la prima volta, alla cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico è intervenuto anche un rappresentante del personale tecnico-amministrativo e dei collaboratori esperti linguistici, Daniela Boggiani, coordinatrice della Consulta PTA-CEL. Infine ha preso la parola il Rappresentante degli Studenti dell’Università di Pavia, Leonardo Tambone. La cerimonia al Fraschini si è conclusa con l’esecuzione dell’inno goliardico «Gaudeamus Igitur» da parte del Coro del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali.
Articolo e foto provenienti da UniPv.News, magazine dell’Università di Pavia

