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I professionisti dell’Ematologia del Maggiore e dell’Università di Parma incontrano i pazienti per affrontare insieme le malattie mieloproliferative croniche

Conoscere, convivere e vivere con le patologie mieloproliferative croniche: dalla diagnosi, alle nuove terapie e gli aspetti psicologici. Convegno sabato 22 giugno a Parma

Essere vicino ai pazienti oltre i controlli medici, far conoscere nuove opportunità terapeutiche e di sostegno psicologico per convivere e vivere con la malattia cronica, per consolidare la fondamentale alleanza medico-paziente. Questo l’obiettivo dei professionisti della struttura di Ematologia dell’Ospedale Maggiore diretta da Giovanni Roti e dell’Università di Parma al centro del convegno sulle malattie mieloproliferative che si terrà sabato 22 giugno dalle ore 9.30 allo Star Hotel DuPark, a Parma

Le malattie mieloproliferative croniche sono un gruppo eterogeneo di malattie del sangue che si sviluppano in seguito all’alterazione di una cellula staminale. Sono malattie spesso caratterizzate dall’accumulo nel sangue di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.  L’incontro vuole offrire un momento di approfondimento scientifico e un’occasione di confronto e scambio di informazioni tramite la condivisione del vissuto dei pazienti. 

Aprirà il convegno Vittorio Rizzoli in qualità di presidente di Ail accompagnato dai professori Giovanni Roti e Nicola Giuliani, docenti di Ematologia e Malattie del Sangue all’Università di Parma. Saranno i dirigenti medici della struttura di Ematologia e CTMO dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Monica Crugnola e Laura Pelagatti, Elena Masselli , professoressa di Anatomia umana dell’Università di Parma, Mariateresa Giaimo, dottoranda dell’Università di Parma, a presentare e coordinare tre gruppi di lavoro per condividere la “best practice” di queste patologie. Parte centrale dell’incontro sarà dedicata alla relazione della psicologa Simona Pala, sostenuta dall’Associazione Ail Parma, che fornirà ulteriori strumenti per imparare a vivere con la malattia cronica. Il convegno si concluderà con un piccolo rinfresco tutti assieme, a sottolineare come la condivisione con i pazienti non riguardi solo lo svolgimento della professione medica, ma sia parte integrante di un progetto più grande di cura. 

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