L’Università di Parma sale ancora nella Classifica Censis delle Università italiane, giunta alla ventiquattresima edizione. Nella sezione grandi Atenei (cioè quelli con un numero di studentesse e studenti compreso tra 20.000 e 40.000) è quarta in Italia con un punteggio complessivo di 87,2, dopo le Università della Calabria (92,2), di Pavia (89,5), Perugia (87,7).
In due anni l’Ateneo ha scalato la classifica di tre posizioni, passando dal settimo posto del 2022 al quinto del 2023 e al quarto del 2024.
Parma si conferma prima tra i grandi Atenei dell’Emilia-Romagna.
Questi gli indicatori utilizzati per la valutazione:
- Servizi
- Borse
- Strutture
- Comunicazione e servizi digitali
- Internazionalizzazione
- Occupabilità
Tra queste voci, l’Ateneo di Parma fa registrare il miglior punteggio (102, + 9 punti in un anno e terzo posto assoluto in Italia insieme a Perugia) in “Comunicazione e servizi digitali”, e si conferma al primo posto assoluto in “Strutture” con un ottimo 100.
A seguire: 90 in “Occupabilità”, 84 in “Internazionalizzazione”, 80 nelle “Borse” e 67 nei “Servizi”.
«È un quarto posto che ci conforta, anche in virtù del fatto che in due anni abbiamo scalato la classifica di tre posizioni – commenta il Rettore Paolo Martelli –. Restiamo primi in Italia nelle “Strutture”, e questo è un ottimo risultato anche per l’attrattività, e abbiamo ottenuto il nostro miglior punteggio in “Comunicazione e servizi digitali”, un ambito su cui puntiamo e che si intreccia praticamente con tutte le attività dell’Ateneo. Sui servizi dobbiamo sicuramente migliorare: il nostro sforzo maggiore si sta concentrando e si concentrerà proprio su questo, perché è qui che occorrono passi avanti significativi. Ci stiamo lavorando molto: ricordo l’impegno che stiamo profondendo per gli studentati, per gli alloggi e per l’accoglienza in genere di studentesse e studenti, anche da un punto di vista organizzativo interno.
Il miglioramento dei servizi ci darà la possibilità di internazionalizzare ancora di più il nostro Ateneo, il che potrà avvenire anche grazie a un aumento dei corsi in lingua inglese e alla realizzazione di percorsi didattici innovativi. Quest’ultimo è un altro fronte importante per noi. Il nostro impegno prosegue con decisione in tutti gli ambiti, tenendo sempre studentesse e studenti al centro della nostra azione e avendo ben chiare le parole chiave che abbiamo fissato per questo mandato: innovazione, interdisciplinarità, inclusione ed equità, internazionalizzazione, sostenibilità, responsabilità sociale».