Sessismo e relazioni tossiche attraverso l’utilizzo dei social, e in particolare di TikTok, sono i fenomeni, in crescita sempre più preoccupante, al centro del progetto Swipe Like Love – Sguardi di genere su digitale e uso di Tiktok che nasce dalla collaborazione tra il CRID – Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità dell’Università di Modena e Reggio Emilia e OGEPO – Osservatorio interdipartimentale per gli Studi di Genere e le Pari Opportunità dell’Università degli Studi di Salerno.
Il progetto è arrivato in questi giorni a Giffoni54, il Festival di cinema per ragazzi più seguito al mondo e che da sempre rappresenta un riferimento per le giovani generazioni, uno spazio libero di espressione e di circolazione di idee.
Il progetto Swipe Like Love – di cui sono referenti il Prof. Thomas Casadei (CRID, Unimore) e la Prof.ssa Valeria Giordano (OGEPO, Unisa) – si propone di studiare e analizzare pratiche diffuse in un ambiente digitale frequentatissimo dalle nuove generazioni (e non solo).
Contrasto al sessismo e alle relazioni tossiche come attività di prevenzione sono il focus del progetto: “Rispetto a queste tematiche – la Prof.ssa Giordano e il Prof. Casadei – spesso si interviene quando si è già in una fase di emergenza, patologica. Il nostro intento è quello di lavorare per rimuovere quegli stereotipi, promuovendo un corretto utilizzo delle piattaforme social con l’obiettivo di favorire una cittadinanza digitale inclusiva e paritaria”.
Per queste ragioni nel corso delle giornate di #Giffoni54 è stato somministrato ai ragazzi delle giurie Generator +13 e Generator +16, un questionario, compilato dai giurati di Giffoni in modalità assolutamente anonima.
Ai ragazzi si è chiesto di fornire risposte sulla modalità di fruizione dei social ed in particolare di TikTok e di dare indicazioni sulla propria esperienza personale in riferimento a commenti inappropriati, rimozione di contenuti richiesta da un partner, stati d’animo provati rispetto alla fruizione dei contenuti social.
L’obiettivo è di avere un quadro esaustivo di quello che è l’approccio dei ragazzi con esclusivo riferimento ad episodi di sessismo di cui sono rimasti vittima nella loro esperienza di utilizzatori delle piattaforme social.
Il questionario sarà poi somministrato a studenti delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Modena e delle province di Salerno e di Avellino.
L’obiettivo è quello di arrivare a duemila questionari raccolti che saranno poi processati in un’analisi quantitativa e qualitativa in un importante lavoro di decodificazione che offrirà dati di grande interesse nell’affrontare possibili strategie di intervento.
Seguirà un’intensa attività laboratoriale portata avanti in collaborazione con le scuole nonché una serie di seminari accademici presso le sedi di Unimore e dell’Univ. di Salerno.
Si tratta di un’operazione culturale di grande respiro che culminerà con la realizzazione di una pubblicazione legata alla tematica oggetto del progetto con il fine di apportare un contributo scientifico nel dibattito molto attuale sul giusto rapporto tra social, benessere digitale, relazioni umane.
Il progetto è legato ai seguenti programmi:
- Strategia dell’UE per la parità di genere 2020-2025, obiettivo 1 “Liberarsi della violenza e degli stereotipi”
- Dichiarazione Europea sui Diritti Digitali e Principi per la Decade Digitale (2023/C 23/01)
- «Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
- PNRR 2021-2027: asse numero 1 – asse numero 2
- Horizon Europe 2023-2024: cluster 2 “Cultura, creatività e società inclusiva”,
L’auspicio è che il progetto abbia un alto impatto nella dimensione culturale della comunità territoriale, attraverso il coinvolgimento degli studenti, di ricercatori e ricercatrici e, più in generale, della cittadinanza tutta.
Articolo pubblicato da: Ufficio Stampa Unimore – ufficiostampa@unimore.it