HomeAtenei CentroUniv. Roma TreIl paesaggio italiano del Grand Tour in rete

Il paesaggio italiano del Grand Tour in rete

Anche l’Università Roma Tre coinvolta in un progetto che ha pubblicato online itinerari, immagini geografiche e panorami del territorio italiano raccontato dai viaggiatori del XVIII secolo.
Il lavoro è frutto di una ricerca condotta con l’Università di Genova e l’Università di Trento.
Le mappe digitali sono interattive e accessibili a chiunque
 
Roma, 14 novembre 2025 – Come appariva l’Italia agli occhi dei viaggiatori del Grand Tour? Da oggi possiamo scoprirlo grazie a una mappa digitale interattiva che unisce testi, immagini e geografia. È online il nuovo WebGIS dedicato alle descrizioni e rappresentazioni del territorio italiano prodotte tra Seicento e Ottocento, un archivio digitale che permette di esplorare in modo del tutto nuovo i paesaggi della Penisola.

Il progetto, coordinato dall’Università di Genova nasce da due anni di ricerca e digitalizzazione di un consorzio interuniversitario di geografi, realizzato in collaborazione con l’Università di Trento e l’Università Roma Tre.
Per l’Università Roma Tre, il responsabile di progetto è Arturo Gallia, docente di Geografia del Dipartimento di Studi Umanistici.

Le mappe geografiche. Per secoli, scrittori, artisti e viaggiatrici hanno attraversato l’Italia lasciando diari, lettere, vedute e schizzi che hanno contribuito a costruirne l’immagine nel mondo. Oggi, tutto questo patrimonio è geolocalizzato su una mappa, dove ogni luogo racconta la sua storia: un clic permette di passare dal disegno di un viaggiatore del XVIII secolo alle fotografie contemporanee degli stessi panorami, in un emozionante confronto tra ieri e oggi.

Le prime regioni approfondite sono Trentino-Alto Adige, Liguria, Lazio e Toscana, ma l’obiettivo è estendere la raccolta a tutta la Penisola. Al momento il database raccoglie più di 2.500 record, in continuo aggiornamento. Tra essi si contano le suggestive narrazioni di Goethe, i realistici disegni di Edward Lear, le puntuali descrizioni di Amelia Edwards. Le fonti sono state individuate, digitalizzate, schedate e mappate, con un lavoro che ha riguardato vari archivi e portali digitali italiani e stranieri.

Le prospettive. Il WebGIS non è solo uno strumento di ricerca: apre nuove possibilità per la didattica, il turismo culturale e la valorizzazione del territorio. Le mappe e i materiali possono ispirare itinerari tematici o progetti di promozione del paesaggio che intrecciano memoria, arte e innovazione. Sarà possibile, infatti, sviluppare percorsi culturali che vadano a toccare i luoghi visitati da grandi scrittori o artisti, rivivendoli attraverso i loro occhi; oppure raccogliere utili indicazioni riguardo alla biodiversità e agli ecosistemi del passato per attività di gestione ambientale.

Le applicazioni possono essere interessare anche la governance territoriale, con preziosi indizi su alluvioni o frane che possono arricchire la comprensione storica di questi fenomeni.
Con questo nuovo strumento digitale, il viaggio nel paesaggio italiano continua, tra passato e presente, tra le parole dei viaggiatori e lo sguardo di chi oggi esplora e racconta l’Italia tra geografie del passato e presente.

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