HomeAtenei CentroUniv. di FirenzeDocumentare, comprendere, conservare il patrimonio culturale

Documentare, comprendere, conservare il patrimonio culturale

Documentare, comprendere, conservare il patrimonio culturale

All’Unifi il simposio internazionale CIPA2023 

Unire competenze scientifiche, tecnologiche e umanistiche per promuovere la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale attraverso le tecnologie digitali. E’ organizzato dall’Ateneo fiorentino il 29esimo simposio del CIPA – Heritage Documentation, uno dei comitati scientifici internazionali dell’International Council of Monuments and Sites (ICOMOS) e dell’ International Society for Photogrammetry and Remote Sensing (ISPRS). La cerimonia di apertura è in programma a Palazzo Vecchio lunedì 26 giugno (Salone dei Cinquecento, Piazza della Signoria – ore 14.30). Porteranno un saluto tra gli altri Grazia Tucci, docente di Geomatica per la Conservazione e responsabile scientifica dell’evento, e Claudio Lubello, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. I lavori si svolgeranno da martedì 27 a venerdì 30 giugno al campus Morgagni (viale Morgagni, 44 – Firenze).

Il CIPA2023 è intitolato “Documenting, Understanding, Preserving Cultural Heritage Humanities and digital technologies for shaping the future” e riunirà circa 350 esperti, provenienti da 38 paesi. L’obiettivo dell’evento è riuscire a definire sistemi di documentazione in grado di tracciare, attraverso le tecnologie digitali, l’intero ciclo di vita di manufatti, siti archeologici, edifici storici e paesaggi naturali e antropici e promuovere, inoltre, i rapporti con le istituzioni preposte alla conservazione e al restauro.

Tantissimi gli argomenti trattati. Dalla valutazione del rischio per il patrimonio culturale alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per la documentazione di siti archeologici, per l’architettura moderna e il patrimonio subacqueo.

E ancora sono previsti focus su realtà virtuale, aumentata ed estesa per i beni culturali. Esperienze di formazione sulla documentazione del patrimonio, tecnologie che cambiano la formazione, intelligenza artificiale e documentazione dei beni culturali.
Monitoraggio del patrimonio costruito, nuove tecnologie per l’accessibilità nei nuovi musei, tecnologie digitali per contrastare le distruzioni belliche e riproduzione 3D dei beni culturali.

“Nella sua accezione più estesa il patrimonio culturale – spiega Grazia Tucci direttrice del Laboratorio di Geomatica per la Conservazione (Geco) e organizzatrice dell’evento – è l’espressione più alta della creatività umana. Gli effetti del cambiamento climatico, i conflitti armati, le distruzioni per terrorismo costituiscono un rischio per la sua conservazione. Il tema delle minacce antropiche interseca quello dei rischi naturali e ambientali. La comunità scientifica può e deve reagire a questo stato di cose“.

“Le tecnologie digitali – prosegue la docente fiorentina – forniscono contributi innovativi sia per la conservazione, il restauro, la riqualificazione, la fruizione dei siti e sia per il più ampio spettro dell’economia della cultura.

ARTICOLI CORRELATI

Ultime uscite