HomeAtenei SudUniv. Suor Orsola BenincasaVolontari per l’educazione con Save The Children, un’esperienza formativa e “umanamente arricchente”

Volontari per l’educazione con Save The Children, un’esperienza formativa e “umanamente arricchente”

Uno stage per contrastare la dispersione scolastica e dare un supporto a bambini e adolescenti tra gli 8 e i 19 anni. Questo è ‘Volontari per l’Educazione di Save the Children’, un progetto per il cosiddetto punto bonus che coinvolgerà 40 studentesse e studenti di diversi Corsi di Laurea in tutoraggi online da gennaio a maggio del prossimo anno.

Nello specifico, i partecipanti dovranno affiancare uno o più ragazzi per tre ore settimanali, offrendo supporto “per lo svolgimento dei compiti e per l’apprendimento dei metodi”, spiega il prof. Ciro Pizzo, che per il Suor Orsola è promotore dell’iniziativa nata su idea della Conferenza dei Rettori. L’esperienza è aperta a studentesse e studenti che sono iscritti almeno al secondo anno delle Triennali e a tutti coloro che frequentano le Magistrali. “Chi sceglie di mettersi in gioco – continua il docente – verrà formato da un tutor di Save the Children. Bisogna svolgere più moduli.

Le ore previste in totale sarebbero 20, noi le abbiamo alzate a 50 per consentire ai ragazzi di seguire più a lungo gli stessi gruppi di bambini o adolescenti e consolidare quanto si farà durante il percorso”. Sul risvolto formativo per coloro che decideranno di calarsi in questa esperienza, Pizzo ha detto: “innanzitutto entreranno in contatto diretto con uno stile educativo e un modo di svolgere delle attività che non è quello formale dell’università.

Sono convinto sia fondamentale la complementarietà educativa formale e non formale per capire e parlare linguaggi diversi da quelli cui i ragazzi sono abituati. È una bella occasione per imparare a trasmettere e a insegnare. Si tratta di cose che i nostri studenti si troveranno a dover svolgere in quelle scuole più di frontiera e in contesti più complessi”. Insomma, può essere “un’esperienza umanamente arricchente, inoltre è realizzata a stretto contatto con uno degli enti più importanti per la promozione alla partecipazione”.

Al termine di tutte le attività, ci sarà anche una prova finale, che si svolgerà in presenza il 4 giugno, che consisterà nell’esposizione di una relazione – “i ragazzi la discuteranno con me per un riscontro su quanto avranno fatto”.

Come noto, Pizzo è anche delegato del rettore per Disabilità e Dsa. E su questo fronte ha concluso raccontando tutti i progetti e le iniziative in corso: “al momento, per esempio, c’è la possibilità di partecipare a un bando per tutor che prevede anche una retribuzione. Si tratta di 150 ore di attività presso il nostro sportello. In piedi c’è anche un altro progetto per un punto bonus che ha lo scopo di formare dei tutor.

E poi sono in corso delle attività per la promozione del volontariato con i CSV (centri di servizio per il volontariato). Uno di questi prevede dei percorsi museali con diverse associazioni di persone con disabilità e Dsa – penso al progetto ‘Campania tra le Mani’, realizzato con i principali musei pubblici e privati”.

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Ateneapoli – n.19-20 – 2025 – Pagina 42

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