La Doxorubicina è uno dei farmaci chemioterapici più largamente impiegati nella lotta contro una vasta gamma di tumori. Le sue principali limitazioni in ambito clinico sono però l’elevata tossicità per il cuore e la resistenza al farmaco, che incidono significativamente sulla qualità di vita dei pazienti.
Un progetto di ricerca proposto dal prof. Salvatore Sortino, ordinario di Chimica generale e Inorganica al dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute dell’Università di Catania si propone pertanto di superare tali limiti sfruttando un approccio foto-farmacologico multimodale innovativo, basato sugli effetti additivi e sinergici derivanti dalla combinazione della Doxorubicina con specie altamente reattive dell’ossigeno e dell’azoto, mediante il controllo di stimoli luminosi.
Per raggiungere questi obiettivi, saranno sviluppati foto-precursori speciali, trasportati da nanoparticelle biodegradabili, che rilasciano gli agenti terapeutici selezionati in quantità controllata direttamente nel tumore, ma solo dopo essere attivati dalla luce visibile.