Il Senato accademico ha espresso con voto unanime parere favorevole al Piano di Razionalizzazione periodica delle Partecipazioni. La delibera dovrà ora passare all’attenzione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione definitiva.
Di seguito la dichiarazione della rettrice, Maria Antonietta Aiello:
«Ieri il Senato accademico ha licenziato, con voto unanime, il Piano di Razionalizzazione periodica delle Partecipazioni. L’Università del Salento è orgogliosa della sua attività di Terza Missione e gli spin-off sono lo strumento principe per trasferire l’innovazione dal laboratorio al mercato. Per questo motivo, l’Ateneo si impegnerà a sostenere e potenziare le politiche che favoriscono la nascita di nuove iniziative imprenditoriali ad alto contenuto scientifico. La società EKA S.r.l., costituita nel 2010, è stata uno dei numerosi esperimenti di successo in questo ambito.
Tuttavia, l’azione dell’Università è interamente regolata dalla legge: il sostegno agli spin-off e la gestione delle partecipazioni non sono atti arbitrari, ma procedure rigorosamente disciplinate. Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione agiscono annualmente in attuazione del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (D.Lgs. 175/2016), Testo che ci impone la Razionalizzazione Periodica di tutte le partecipazioni (spin-off, consorzi, distretti). Tale razionalizzazione viene effettuata nel mese di dicembre di ogni anno. Come istituzione pubblica, siamo vincolati al rispetto di precisi criteri di convenienza economica, sostenibilità finanziaria e legalità. La ricognizione appena conclusa e il relativo parere approvato dal Senato – la decisione finale spetta al CdA convocato per il 15 dicembre – non riguardano dunque solo EKA, ma l’intero portafoglio partecipativo dell’Ateneo. Tale analisi è stata svolta con metodologie rigorose, inclusi i modelli M.O.R.E. e i parametri di bilancio, e in totale aderenza alle direttive della Corte dei Conti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Nel caso specifico della società EKA S.r.l. – come anche per ARVA S.r.l. e MONITECH S.r.l. – gli Organi di Governo avevano deliberato la dismissione già nel 2020. I successivi rinvii non sono stati, e non sono, un atto di favore, ma un atto dovuto per tutelare i finanziamenti pubblici. L’uscita da una compagine societaria che ha ottenuto e gestisce finanziamenti pubblici che riguardano anche l’Università, potrebbe causare il blocco o la revoca dei fondi, recando un danno diretto all’Erario e alla ricerca. Pertanto, con riferimento ad Eka, il mantenimento della quota era stato vincolato al verificarsi di una condizione sospensiva fondamentale: l’erogazione finale dei contributi sui progetti di ricerca che la società ha portato avanti. E questo è anche il motivo per il quale nel corso degli anni, con senso di responsabilità, il voto di Senato e CdA circa il mantenimento delle quote societarie oltre i termini stabiliti è stato sempre unanime.
Oggi, in seguito all’attestazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione, sulla verifica di questa condizione, viene meno il rischio e la motivazione del rinvio.
Pertanto, in conformità con la legislazione vigente e con i regolamenti interni, il Senato accademico, nella seduta di ieri, 11 dicembre, ha espresso parere favorevole per l’alienazione delle quote di EKA, ARVA, MONITECH e per una nuova valutazione di VIDYASOFT. Mi preme ricordare che tutta la documentazione inerente le decisioni sulle partecipazioni di Ateneo, inclusa la Relazione Tecnica dettagliata e le delibere, è pubblica e disponibile nella sezione Amministrazione Trasparente ed è stata regolarmente inviata agli organi di controllo esterni come la Corte dei Conti che, nel merito, non ha sollevato mai alcun rilievo.
L’Università del Salento è un patrimonio di legalità e innovazione per la Puglia, ma è soprattutto un bene fondato sul sacrificio e sulla visione lungimirante del nostro territorio. Un bene comune che merita attenzione e rispetto. Il nostro dovere, come istituzione, non è solo adempiere alle normative, ma anche onorare l’impegno e la speranza di coloro i quali hanno fortemente voluto questo Ateneo. Lo faremo, continuando a investire con determinazione sull’innovazione, sulla legalità e sul futuro dei nostri studenti e ricercatori e delle nostre studentesse e ricercatrici».

