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Intervista al Prorettore Vicario Francesco Calza. Primi dati: “ci attestiamo sulle 5.000 immatricolazioni”

Lo scorso 15 settembre l’Università Parthenope ha aperto il sipario sull’anno accademico 2025/2026. L’eco delle aule si è riacceso tra nuove matricole, sedi decentrate in crescita, progetti europei e il coraggio di puntare – finalmente – su Medicina. A tracciare il bilancio delle prime settimane è il Prorettore Vicario, prof. Francesco Calza, docente di Economia e Gestione delle Imprese, che illustra numeri, prospettive e strategie di un Ateneo che vuole farsi ‘casa’ per i suoi studenti.

“Attualmente ci attestiamo sulle 5.000 immatricolazioni – afferma – anche se quest’anno ci stiamo avvicinando a superarle. L’Ateneo registra oggi i numeri già pari al totale che avevamo raggiunto alla chiusura delle iscrizioni lo scorso anno”. Sulle Triennali, la crescita appare evidente: “Abbiamo registrato un incremento costante di iscrizioni: ormai la maggior parte dei Corsi è quasi satura. Le Triennali di Economia sono cresciute tantissimo; anche Scienze Motorie e Giurisprudenza hanno ormai raggiunto numeri molto elevati”.

Un andamento più contenuto si riscontra nei percorsi STEM: “Mantengono, ma non crescono con la stessa percentuale con la quale crescono gli altri Corsi. Eppure il dato è comunque positivo: ad oggi i nuovi immatricolati sono pari al totale dello scorso anno alla chiusura delle iscrizioni”. Tra le novità più incoraggianti, le sedi decentrate.

“Abbiamo la sorpresa positiva della crescita dei Corsi di Laurea in area giuridica ed economica a Nola – spiega Calza – Siamo in procinto di inaugurare la nuova sede in via Stella; ci aspettiamo che con l’inizio del 2026 sia operativa. La scelta di una sede delocalizzata si è dimostrata vincente”. Non meno rilevante il polo di Caivano: “L’anno scorso abbiamo affiancato l’iniziativa del Governo e attivato un Corso in Scienze Motorie ormai già saturato. È un segnale che ci conforta molto”.

Sul fronte delle Magistrali, invece, bisognerà attendere: “Le iscrizioni chiuderanno a febbraio, ma abbiamo avuto una buona risposta anche in questo caso”. La vera novità di quest’anno riguarda però l’attivazione della Magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, un traguardo inseguito a lungo. “Siamo partiti con 90 iscritti al semestre filtro; da questi, circa 80 accederanno come frequentanti effettivi dopo il test nazionale”, racconta il Prorettore.

Un percorso che non è stato semplice: “La certificazione dell’ANVUR è arrivata il 24 luglio, quando già il 25 bisognava optare la propria scelta su Universitaly. Eppure i ragazzi ci hanno scelto comunque. Il Corso è stato certificato, aspettiamo solo la firma del Ministro per il suggello definitivo”.

La didattica è stata pensata rigorosamente in presenza: “Pensiamo che per il semestre filtro sia fondamentale che gli studenti possano interagire con i docenti. La preparazione in presenza è, a nostro giudizio, molto più efficace rispetto a quella a distanza. Stiamo avendo buoni riscontri”.

Accanto a Medicina prende forma quest’anno un progetto altrettanto ambizioso: la Triennale in Sustainable Blue Economy, nata dall’alleanza SEAU-EU. “La forza del progetto, che già sta dando i primi risultati, nasce dall’alleanza che lo sostiene: università europee affacciate sul mare che, insieme, consolidano la storica vocazione dell’Università Parthenope agli studi sul mare”. La sede amministrativa resta al momento a Cadice, ma ogni Ateneo partner gestisce in autonomia i propri iscritti e, a partire dal secondo anno, studenti e docenti potranno muoversi tra le diverse sedi, una mobilità che rappresenta il vero valore aggiunto dell’iniziativa.

A novembre, Parthenope ospiterà i Rettori delle università consorziate: “Sarà un momento fondamentale per suggellare questa alleanza. L’iniziativa gode del forte sostegno della Comunità Europea, e l’Università Parthenope si colloca tra i primi Atenei italiani a proporla. L’obiettivo è chiaro: vogliamo arrivare a un titolo unico, valido in tutta l’Unione Europea, superando le difficoltà interpretative legate al trattato di Bologna”.

Il capitolo internazionalizzazione è centrale. “Il numero di studenti stranieri è cresciuto moltissimo. Il principale problema resta la tempistica dei visti, che spesso costringe i ragazzi ad arrivare a corsi già iniziati. Per questo spingiamo per corridoi che velocizzino le procedure”. L’Ateneo, intanto, ha potenziato l’offerta in inglese: molti corsi delle due Scuole Interdipartimentali “partono già in lingua inglese. Non solo gli studenti asiatici – da cui arrivano la maggior parte delle applications – ne approfittano, ma anche tanti italiani chiedono corsi full English per facilitare l’accesso ai double degree”.

Questi ultimi rappresentano un tassello fondamentale: “Gli accordi con università europee e americane consentono ai nostri studenti di ottenere un doppio titolo, un valore sempre più ricercato”.
Il Prorettore conclude con un pensiero rivolto a tutti gli studenti: “Il nostro augurio più grande, come Ateneo, è che ciascuno studente si senta accolto, parte di una comunità viva e pronta a sostenerlo in ogni passo del suo percorso accademico. Vogliamo che qui, oltre a imparare, possano trovare uno spazio sicuro per crescere e scoprire le proprie passioni”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 31

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