HomeAtenei NordUniv. di VeronaRicerca Univr apre nuove prospettive per la progettazione di farmaci

Ricerca Univr apre nuove prospettive per la progettazione di farmaci

Una scoperta internazionale guidata dall’università di Verona rivela il ruolo chiave di un particolare stato chimico – il “tautomero corretto” – nell’inibizione enzimatica, aprendo nuove strade alla progettazione di farmaci.

Un team di ricercatori ha firmato una scoperta di rilievo nel campo della chimica biologica e della progettazione di farmaci. Lo studio ha conquistato la copertina della prestigiosa rivista scientifica ACS Catalysis e getta nuova luce sul meccanismo di inibizione di una classe fondamentale di enzimi: le decarbossilasi dipendenti dal piridossal 5′-fosfato (PLP).

Il progetto, guidato da Mariarita Bertoldi del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, ha coinvolto anche Giovanni Bisello dello stesso dipartimento e Massimiliano Perduca  di Biotecnologie, con la partecipazione di ricercatori internazionali provenienti da Stati Uniti, Francia e Svezia.

Lo studio ha dimostrato che gli acidi α-idrazinici, analoghi sintetici della lisina, inibiscono selettivamente gli enzimi PLP-dipendenti formando un particolare stato chimico, noto come tautomero chetoenamminico PLP-idrazone. Questo stato è risultato essere cataliticamente “corretto”, ovvero in grado di inibire efficacemente l’attività enzimatica.

La ricerca ha combinato tecniche all’avanguardia – cristallografia a raggi X, microscopia crioelettronica e cinetica enzimatica – per studiare la struttura e il comportamento di questi composti. I modelli strutturali ottenuti hanno confermato l’esistenza e il ruolo funzionale del tautomero, rivelando anche per la prima volta la struttura della carbidopa (un farmaco usato nel Parkinson) legata alla DOPA decarbossilasi umana a pH fisiologico.

I risultati sono promettenti non solo dal punto di vista teorico, ma anche applicativo. “La nostra scoperta può aiutare a progettare nuovi inibitori selettivi per enzimi PLP-dipendenti, molti dei quali sono bersagli farmacologici cruciali in diverse malattie neurologiche e metaboliche”, spiega la coordinatrice.  “Non è un dettaglio da poco: gli enzimi PLP-dipendenti rappresentano circa il 4% delle attività enzimatiche negli eucarioti. Comprendere le regole strutturali per una loro inibizione efficace significa potenzialmente influenzare centinaia di processi biologici fondamentali.

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