Finanziamenti Erc, altri due successi per UniTrento. L’Ateneo conquista infatti due dei “Consolidator Grant” finanziati quest’anno dallo European Research Council (Erc). Si tratta di premi destinati a scienziati e scienziate già riconosciuti/e come leader nel proprio settore a livello internazionale, assegnati con una selezione su base competitiva dall’Unione europea e volti a sostenere la ricerca di eccellenza. Protagonisti per Trento sono Libertario Demi e Simone Pezzuto: i loro progetti di ricerca fanno parte dei 17 finanziati in Italia. In totale sono state accolte 349 candidature.
La notizia arriva in questi attimi da Bruxelles: i grant supporteranno l’attività di ricercatori e ricercatrici in 25 università e centri di ricerca in Europa per un budget record, di 728 milioni di euro. I winners sono stati selezionati tra coloro che hanno presentato le 3.121 domande di accesso arrivate al Consiglio europeo della ricerca, il 35% in più rispetto alla scorsa edizione.
A farcela è poco più di uno scienziato o scienziata su 10, con un tasso di successo dell’11,2%. Con questo riconoscimento l’Università di Trento raggiunge oggi il traguardo dei 48 finanziamenti Erc ottenuti complessivamente nelle diverse categorie a partire dal 2007, anno di inizio dell’erogazione dei premi. Unico criterio di valutazione è l’eccellenza scientifica del progetto e del curriculum di chi lo propone.
Il progetto Erc di Libertario Demi (Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione – Disi) è mirato a ripensare il modo in cui gli ultrasuoni vengono applicati al polmone per proporre metodi innovativi per la diagnosi e il monitoraggio delle malattie polmonari (“Reimagining the diagnosis and monitoring of lung diseases through the unveiling of ultrasound mechanisms of Interaction with pulmonary tissue”, Lumi).
L’obiettivo è sviluppare una soluzione economica, trasportabile, disponibile al letto del paziente, in tempo reale e sicura, alternativa alla tomografia computerizzata, che rappresenta oggi lo standard diagnostico. La ricerca prende le mosse dalla consapevolezza del grande impatto che hanno a livello mondiale le patologie polmonari, quali sono la polmonite, la fibrosi, il Covid e la Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Il progetto Erc di Simone Pezzuto (Dipartimento di Matematica) è incentrato sull’elettromeccanica cardiaca per la quale punta a trovare soluzioni “digital twin” non invasive ed economiche (“Towards non-invasive and cost-effective digital twin solutions for cardiac electromechanic”, Cardiorama).
I “gemelli digitali” del cuore sono modelli personalizzati che riproducono la struttura e il funzionamento dell’organo cardiaco di un singolo paziente. Si tratta in genere di tecnologie che richiedono dati clinici complessi e costosi, e che rimangono accessibili solo in pochi centri altamente specializzati. “Cardiorama” nasce per ribaltare questo scenario e costruire gemelli digitali usando solo due esami di routine economici quali sono l’ecocardiogramma e l’elettrocardiogramma.
Una tecnologia pensata con lo scopo di migliorare la cardiologia di precisione in tutti gli ospedali del mondo.
Demi e Pezzuto si collocano tra i 37 vincitori e vincitrici del nostro Paese che quest’anno fanno dell’Italia il secondo stato più rappresentato, dopo Germania (48) e prima di Regno Unito (33), per quanto riguarda la nazionalità dei partecipanti.
L’ammissione a programmi di finanziamento internazionali rappresenta uno dei punti di forza della politica della ricerca dell’Università di Trento, che supporta scienziati e scienziate in tutte le fasi del complesso processo di accesso e gestione dei fondi. Gli Erc Grant, di cui fanno parte anche gli altri premi destinati a ricercatori e ricercatrici emergenti, esperti e di eccellenza, sono finanziati tramite il programma Horizon, con un budget complessivo per il periodo 2021-2027 di oltre 16 miliardi di euro.

