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Ingegneria ambientale che non ti aspetti

Tre paesi, due anni, una prospettiva internazionale. La laurea magistrale in Engineering for Environmental Sustainability and International Cooperation (Eesic), 120 crediti totali, forma ingegneri e ingegnere ambientali per un futuro sostenibile. L’articolazione è dinamica. Primo semestre di studio a Lisbona, secondo a Valencia e terzo a Trento.

E nel quarto, dedicato ad attività di ricerca per la tesi, un’esperienza sul campo di cooperazione internazionale in collaborazione con un partner locale e calata nel contesto. Il nuovo Erasmus Mundus Joint Master è uno dei pochi coordinati da un ateneo italiano, in questo caso l’Università di Trento. Alla fine del percorso rilascia i titoli di laurea magistrale in Italia, Portogallo e Spagna: tre pergamene distinte che aiuteranno a inserirsi con successo nella vita professionale con un orizzonte internazionale.

È appena stato pubblicato il bando di selezione. Candidature per diventare studenti e studentesse di questa prima edizione di Engineering for Environmental Sustainability and International Cooperation entro il 10 febbraio 2026. Per partecipare, necessarie laurea di primo livello nell’area ingegneristica civile-ambientale e conoscenza della lingua inglese. Nella valutazione verranno poi considerate motivazione, esperienze ed esito di un colloquio online.

Il nuovo profilo combina una solida formazione ingegneristica con competenze interdisciplinari e globali, come apertura mentale, attitudine alla risoluzione dei problemi, comprensione interculturale, gestione di problemi complessi. E costruisce un hub in Europa e nel mondo, insieme ai partner associati, per i temi della sostenibilità nell’ingegneria ambientale nella prospettiva della cooperazione internazionale. L’obiettivo è trovare soluzioni compatibili con il contesto locale in modo da essere sostenibili sotto tutti gli aspetti: questo significa che non sempre il criterio è puramente tecnico o tecnologico. Il Consorzio offre l’occasione a studentesse e studenti per entrare in contatto con realtà molto diverse, dall’America Latina all’Africa all’Asia.

Programma di mobilità internazionale dagli elevati standard accademici, è stato approvato al termine di una selezione molto competitiva. Infatti, sono stati solo 37 su 195 i progetti ammessi a finanziamento dalla Commissione europea nella call 2025 dell’azione Erasmus Mundus (Erasmus+). Il coordinatore è Marco Toffolon, professore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Ateneo trentino. L’Università di Trento ha come partner l’Instituto Superior Técnico dell’Universidade de Lisboa (Portogallo) e l’Universitat Politècnica de València (Spagna). Coinvolge poi 48 organizzazioni da tutto il mondo come partner associati tra università, centri di ricerca, ong e società di ingegneria di varie dimensioni.

Il budget europeo complessivo ammonta a 4.6 milioni e prevede il finanziamento di 70 borse di studio da 1400 euro al mese per quattro edizioni dell’Erasmus Mundus Joint Master a partire dalla coorte 2026-2028. Gli studenti e le studentesse più meritevoli senza borsa avranno invece uno sconto delle tasse del 75 per cento e quindi pagheranno 2mila euro l’anno rispetto agli 8mila previsti per chi ha ottenuto la borsa. La prima edizione partirà nel settembre 2026 con le lezioni a Lisbona per approdare nell’autunno 2027 a Trento, dopo il semestre a Valencia.

Informazioni sulla laurea magistrale in Engineering for Environmental Sustainability and International Cooperation e sul bando di selezione all’indirizzo: https://eesic.eu/

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