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Tecnologia e sport: a Rimini un evento dedicato alla scienza sul nuoto

La Scienza del Nuoto è stata protagonista a Rimini in occasione dell’evento pre-congressuale dell’ECSS 2025 (European Congress of Sport Science), il più importante appuntamento europeo dedicato alle Scienze dello Sport

Organizzato congiuntamente dall’Università di Bologna e dall’Università di Padova, e presieduto  dai professori Samuele Marcora e Marco Narici, il congresso riminese della scorsa settimana ha avuto un prologo di rilevanza scientifica con una giornata interamente dedicata alle più avanzate tecnologie applicate al nuoto.

A ideare e guidare l’evento sono stati i professori Matteo Cortesi e Silvia Fantozzi dell’Università di Bologna, responsabili del laboratorio di ricerca su “Prestazione ed Esercizio in Ambiente Acquatico”, tra i principali riferimenti a livello internazionale nel campo della scienza del nuoto. Grazie al loro impegno ed al supporto del Dipartimento di Scienze della Qualità della Vita, per la prima volta è stato inserito nel programma pre-congressuale un evento interamente dedicato al nuoto, segnando un momento decisivo per la disciplina.

L’incontro, ospitato presso il Garden Sporting Center di Rimini, ha attirato oltre 100 partecipanti provenienti da quasi 40 Paesi e da tutti i continenti, tra ricercatori, tecnici, allenatori e appassionati.  Vi hanno preso parte figure di rilievo internazionale nel panorama scientifico natatorio, tra cui i professori Paola Zamparo, Maria Francesca Piacentini, Kamiar Aminian, Claudio e Fulvia Gobatto, Marcelo Papoti, Fabian Moeller, Alberton Cristina Lima, oltre alla presenza del direttore tecnico della nazionale italiana di nuoto, Cesare Butini.

Il cuore dell’iniziativa sono state le dimostrazioni live di sei tecnologie d’avanguardia sviluppate da aziende internazionali, specializzate nell’analisi biomeccanica ed energetica del gesto natatorio. Ogni tecnologia è stata mostrata direttamente in vasca su nuotatori di livello nazionale, grazie alla collaborazione con il Garden Sporting Center.

Le presentazioni sono state affiancate da sport scientist dello stesso gruppo di ricerca di Bologna, che hanno illustrato le potenzialità applicative di ciascuno strumento in ambito scientifico e sperimentale. In particolare, dalla Svezia è stato presentato un avanzato sistema 3D subacqueo per l’analisi della nuotata, in grado di fornire una visione estremamente accurata della tecnica natatoria. Dall’Italia, sono stati introdotti sensori muscolari e inerziali impermeabili, utili per analizzare l’attivazione muscolare e alcune variabili cinematiche in acqua. Un metabolimetro portatile ha consentito di misurare, respiro per respiro, il consumo di ossigeno del nuotatore durante l’esercizio in vasca.

Sempre nell’ambito del monitoraggio fisiologico, è stato presentato un ossimetro indossabile per valutare la saturazione di ossigeno muscolare e l’intensità dello sforzo. Un sistema elettromeccanico per la misurazione delle resistenze idrodinamiche ha consentito di stimare le forze generate in acqua e personalizzare i protocolli di allenamento. A completare il quadro, una guida luminosa ha dimostrato come sia possibile controllare con precisione l’andatura del nuotatore lungo la corsia. 

Le sessioni, suddivise in gruppi per un’esperienza più diretta e interattiva, hanno raccolto feedback estremamente positivi. L’evento ha evidenziato come la tecnologia, soprattutto quella indossabile, stia rivoluzionando lo studio e l’allenamento del gesto natatorio, contribuendo a superare i limiti imposti dall’ambiente acquatico.

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