Il percorso espositivo, realizzato a partire da un progetto curatoriale della Sapienza e su impulso del Municipio II di Roma, propone lavori scientifici dei bambini di ieri e di oggi, ispirati alla didattica innovativa del protagonista della trasmissione “Non è mai troppo tardi”. A tagliare il nastro, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri alla presenza della Rettrice della Sapienza Antonella Polimeni
Martedì 2 dicembre ha aperto al pubblico il nuovo Museo di Scienze naturali dei bambini che raccoglie una collezione di oggetti e strumenti didattici pensati per l’insegnamento delle scienze. Non semplici lavoretti, ma vere e proprie installazioni di livello museale create da bambini per i bambini: modelli, exhibit, strutture esplicative, pannelli tutti realizzati, oltre che con notevole estro e capacità tecnica, sulla base di un estremo rigore scientifico.
Il patrimonio sarà ospitato all’interno della scuola “Fratelli Bandiera” dell’I.C. Montessori-Pini, dove ha insegnato decine di anni fa il maestro Alberto Manzi, noto anche per la trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, che alfabetizzò milioni di italiani durante gli anni ’60.
In questa scuola Manzi ha iniziato e portato avanti un lavoro fondamentale e profondamente innovativo di divulgazione e insegnamento delle scienze per bambini, lasciando il testimone alle maestre che hanno creato negli anni oggetti e strumenti didattici pensati per l’insegnamento di queste discipline.
Un gruppo di ricercatori di Sapienza coordinati da Fabrizio Rufo del Dipartimento di Biologia ambientale con Maria Nicolaci e Stefano Papi con il sostegno del Municipio II di Roma Capitale in collaborazione con la scuola, visto il concretizzarsi del rischio che tutto questo patrimonio andasse perduto, ha deciso di investire nella conservazione della collezione ristrutturando un’ala dell’edificio, oggi non più utilizzata, e trasformandola in museo. È stato realizzato così uno spazio per molti aspetti unico nel panorama italiano, in cui la collezione scientifica diventa strumento didattico per chi la costruisce ma anche per chi la fruisce, un percorso a misura di bambino in cui anche gli adulti troveranno ospitalità, poiché la qualità delle opere della collezione è tale da interessare e coinvolgere ogni tipo di pubblico.
Il progetto museologico, che ha visto la collaborazione di esperti e professionisti del mondo della museologia scientifica, della didattica museale e dell’allestimento, prevede l’esposizione delle opere dei bambini suddivise in cinque sezioni tematiche: astronomia, geologia, paleontologia, evoluzione biologica e paleoantropologia. È stata studiata una selezione delle opere più significative della collezione, sia dal punto di vista estetico che didattico, per creare nel visitatore di ogni età un primo impatto emotivo di fascinazione ma al contempo risultare funzionale allo svolgimento di vere e proprie lezioni al suo interno.

