Lo sviluppo di infrastrutture energetiche in Italia e in Europa incontra spesso la resistenza delle comunità locali. Queste proteste vengono talvolta interpretate come egoistiche o intransigenti, orientate più a un interesse di parte che al bene collettivo, e per questo etichettate come casi di “Not In My Backyard”. I dati, però, mostrano una realtà diversa: le preoccupazioni dei cittadini sono spesso più articolate, motivate e disponibili al dialogo di quanto comunemente si creda.
Promuovere questo dialogo e aumentare la partecipazione delle comunità nei processi di sviluppo delle infrastrutture è proprio l’obiettivo del progetto di ricerca che ha ottenuto 1,1 milioni di euro nell’ambito del Bando FIS 2024-2025. Il progetto, proposto da Folco Panizza, ricercatore della Scuola IMT dell’Area scientifica multidisciplinare in Neuroscienze, Psicologia e Filosofia, punta a comprendere più a fondo come si formano le opinioni pubbliche e come vengono percepite.
Integrando psicologia, sociologia, economia comportamentale e utilizzando strumenti innovativi come esperimenti e interventi sul campo, il progetto punta a sviluppare linee guida per ridurre la polarizzazione, favorire un confronto costruttivo e promuovere politiche partecipative basate su evidenze scientifiche. L’obiettivo: comunità più coinvolte, processi decisionali più efficaci, minori costi e, soprattutto, uno sviluppo infrastrutturale più sostenibile.

