HomeAtenei CentroUniv. di Roma "Foro Italico"Non si torna mai uguali: l’esperienza dell’Erasmus+ staff training raccontata dai protagonisti

Non si torna mai uguali: l’esperienza dell’Erasmus+ staff training raccontata dai protagonisti

Non serve attraversare oceani per tornare trasformati: basta un Erasmus+ staff training per scoprire nuovi modi di lavorare, rafforzare la propria identità professionale, le proprie competenze linguistiche e sentirsi parte di una comunità internazionale. È ciò che è emerso con forza nell’incontro del 22 ottobre, fortemente voluto dalla Direttrice Generale, Lucia Colitti, e dalla Dirigente della Direzione Didattica e Servizi agli Studenti, Emilia Angelillo, che credono fermamente nella potenza formativa delle mobilità europee del personale, al quale hanno voluto dare voce per raccontare la loro straordinaria esperienza.

Il 22 ottobre l’Ufficio Relazioni Internazionali dell’Università di Roma “Foro Italico” ha riunito il personale dell’Ateneo per una mattinata dedicata all’Erasmus+ staff training, un momento di confronto che ha messo al centro il valore della mobilità internazionale come strumento di crescita professionale, scambio culturale e rafforzamento delle competenze individuali. L’incontro, molto partecipato sia in presenza sia online, ha alternato spiegazioni tecniche sulle procedure dei bandi alla voce viva di chi ha già vissuto esperienze di formazione all’estero, restituendo l’immagine concreta di una rete europea fatta di relazioni, collaborazione e buone pratiche condivise.

A prendere la parola sono stati Paola Teti, Elisabetta Festuccia, Edmond Kola, Cristina Antinozzi e Antonello Ciccarelli, che negli ultimi anni hanno visitato diverse università europee grazie ai programmi di staff training. I loro racconti hanno dato corpo a un concetto centrale: la mobilità non è solo un viaggio di lavoro, ma un’occasione per guardare la propria professione con occhi nuovi.

Nei loro interventi hanno sottolineato quanto sia prezioso confrontarsi con colleghe e colleghi di altri Paesi, osservare da vicino modalità organizzative differenti, riflettere sulle proprie abitudini professionali e rendersi conto che anche nelle attività quotidiane esistono margini di innovazione e miglioramento.

Alcuni hanno raccontato come il lavoro svolto all’estero abbia rafforzato la percezione della qualità del proprio operato, mostrando allo stesso tempo quanto sia utile importare idee, strumenti e procedure sperimentate in altre università.

E non meno importante è stato l’aspetto umano: viaggiare insieme, in piccoli gruppi o da soli ma inseriti in un contesto internazionale, ha permesso di costruire legami forti, spesso destinati a durare nel tempo. Si sono consolidate amicizie, si è rafforzata la collaborazione tra colleghe e colleghi del nostro Ateneo che in alcuni casi, prima del viaggio, non avevano la consuetudine di frequentarsi così assiduamente. E soprattutto si è imparato a vivere l’arrivo degli ospiti stranieri in Ateneo come un’opportunità di crescita reciproca, e non come un aggravio sulle giornate lavorative.

Dal racconto entusiasta dei partecipanti è emerso anche un altro aspetto fondamentale: l’arricchimento linguistico. Confrontarsi quotidianamente con colleghe e colleghi stranieri, lavorare in inglese, francese o spagnolo, spiegare procedure, presentare buone pratiche, non solo migliora la sicurezza comunicativa ma permette di acquisire una lingua “professionale”, fatta di terminologia tecnica, espressioni di uso quotidiano e situazioni reali che nessun corso può riprodurre allo stesso modo. Molti hanno raccontato di essere tornati con maggiore scioltezza, più sicurezza e più desiderio di continuare a esercitarsi, magari sfruttando le opportunità offerte dal Centro Linguistico di Ateneo.

Durante l’iniziativa è stato presentato anche il bando del consorzio Erasmus Mobility Network, al quale l’Università di Roma “Foro Italico” aderisce da anni e che quest’anno ha assegnato all’Ateneo quattro borse di mobilità. Tre di queste saranno destinate a personale alla prima esperienza: Marco Pelli dell’ICT partirà per l’Irlanda, mentre Valeria Venanzi dell’Ufficio Ricerca e Valentina Catalucci dell’Ufficio Terza Missione andranno in Spagna. A loro si aggiunge Edmond Kola, diretto alla University of Zagreb in Croazia. Un segnale chiaro di rinnovato interesse e della volontà dell’Ateneo di investire sulle competenze del proprio personale, offrendo a sempre più colleghi l’opportunità di confrontarsi con realtà internazionali di alto livello.

Molti partecipanti hanno dichiarato l’intenzione di presentare domanda nei prossimi bandi, mentre chi non potrà farlo nell’immediato ha espresso interesse per future opportunità. Tra le destinazioni più desiderate emergono Spagna, Paesi baltici e Norvegia. Nei commenti liberi si chiede di organizzare con regolarità momenti di condivisione tra chi parte e chi è appena rientrato, a testimonianza della necessità di una comunità professionale dinamica e capace di imparare dalle esperienze di tutti.

La giornata ha messo in luce in modo evidente quanto l’ Erasmus+ staff training rappresenti una risorsa strategica per l’Università di Roma “Foro Italico“.  Queste sono esperienze che arricchiscono, rafforzano la qualità del servizio offerto agli studenti e costruiscono un Ateneo più internazionale, più consapevole e più proiettato verso il futuro.

articolo di Paola Claudia Scioli
immagini a cura dell’Ufficio Audiovisivi e Multimediali

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