Napoli, Roma e Bari. Anche oggi 11 settembre l’attesa dei candidati inseriti nelle graduatorie provinciali di queste grandi città hanno visto passare le ore inutilmente in attesa dell’avvio di un algoritmo ancora paralizzato in diversi uffici scolastici. In generale sono tante le province che hanno iniziato con il primo turno di nomina, ma non tutte, e preoccupa il fatto che siano coinvolte da questo ritardo alcune grandi città che raccolgono un bacino di utenza importante.
Studenti e insegnanti in attesa
Il tutto mentre l’anno scolastico è iniziato da dieci giorni e le lezioni stanno cominciando un po’ in tutta Italia. La conseguenza è che molte cattedre restano scoperte con alunni che devono temporeggiare in attesa dell’assegnazione di un docente alla loro sezione. Dall’altro lato, ci sono insegnanti che non sanno ancora se, quando e soprattutto dove dovranno insegnare il prossimo anno scolastico.
Per alcuni di loro ci sarà la necessità di programmare spostamenti anche di molti chilometri, con situazioni personale e familiari da gestire che non possono essere affrontate dall’oggi al domani. Il risultato è che anche quest’anno non si può parlare di un’esperienza positiva relativamente all’informatizzazione nomine supplenze in generale e al funzionamento dell’algoritmo nello specifico.
I motivi dei ritardi
Sicuramente complice dei ritardi è stata la concomitanza con l’aggiornamento biennale delle graduatorie provinciali e le due settimane di proroga concesse dal ministero che hanno contribuito a far slittare tutta una serie di procedure culminate poi nell’intasamento di fine agosto. La speranza è che nei prossimi giorni la situazioni legate alle province più numerose si possano finalmente sbloccare in modo da consentire la partenza almeno del primo turno di nomina in tutta Italia.
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