Doveva portare un po’ di serenità nell’ambito della questione degli idonei dei concorsi scuola in attesa di collocazione, e invece sta suscitando più polemiche da parte di chi la considera un’occasione mancata. La misura contenuta nel Decreto Scuola 2025, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo 2025, inerente il reclutamento degli idonei è sicuramente rivoluzionaria a modo suo, ma probabilmente lo meno nei fatti di quanto può sembrare.
Le due novità
L’obiettivo della misura è quella di andare a coprire le cattedre vacanti ricorrendo agli idonei degli ultimi concorsi, limitando al contempo il ricorso alle supplenze. Nello specifico, la nuova normativa prevede l’integrazione delle graduatorie dei concorsi PNRR con i candidati idonei non vincitori. Una delle principali critiche alla misura è però il fatto che imponga il tetto massimo del 30% dei posti banditi.
Non è l’unica novità contenuta nel decreto scuola di recente approvazione. C’è anche spazio per l’istituzione di un elenco regionale, ma per quello bisognerà attendere almeno un anno, che verrà aggiornato ogni 12 mesi. Si tratta di un elenco che verrà istituito infatti a partire dall’anno scolastico 2026/2027. Potranno far parte di questo elenco i candidati idonei dei concorsi banditi dal 2020 in poi.
Dove avrà efficacia
La funzione di questo elenco sarà quella di permettere l’assunzione dei docenti in regioni diverse da quelle in cui hanno sostenuto il concorso. Anche in questo caso, l’obiettivo del ministero è duplice: da un lato agevolare l’assegnazione delle cattedre vacanti nelle aree con maggiore carenza di personale. Dall’altro lato, dare una risposta concreta agli idonei.
Molti hanno già ribattezzato però questo provvedimento una “call veloce” preventiva, che consentirà agli insegnanti che ne vorranno usufruire, di manifestare prima la disponibilità a essere assunti in altre regioni.
Nonostante l’entusiasmo del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nei confronti di queste misure finalizzate a dare una risposta al reclutamento nelle aree del Paese con un numero di candidati inferiore rispetto ai posti messi a concorso, le previsioni raccontano di una misura che potrà essere efficace solo per infanzia, primaria e per alcune classi di concorso della scuola secondaria di primo e secondo grado nelle materie Stem.